Sanità: Assessore Bartolazzi, motivare e rendere più attrattiva la possibilità di lavorare come medici di medicina generale in Sardegna

L’assessore della sanità, Armando Bartolazzi, ha incontrato le associazioni sindacali dei medici di Medicina generale per fare il punto sulle criticità del settore e gli interventi necessari da adottare. Migliorare la situazione esistente del settore e ragionare insieme sia sulle azioni più urgenti sia su quelle strutturali. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani (SNAMI), del Sindacato Medici Italiani (SMI), della CISL Medici e della Federazione Medici del Territorio (FMT).

Nello specifico si tratta di un progetto che tende a motivare e rendere più attrattiva la possibilità di lavorare come medici di Medicina generale in Sardegna, accedendo a posti di specializzazione in materie internistiche (come cardiologia, medicina interna, oncologia) fuori borsa, cioè in posti aggiuntivi e senza borsa di studio. Una proposta che offrirebbe a un giovane medico di Medicina generale che assume l’incarico per almeno cinque anni, la possibilità di iscriversi a una scuola di specializzazione e, se tutto va bene, di specializzarsi.

“Oggi per la prima volta – ha detto Bartolazzi – abbiamo fatto una proposta di valenza strutturale per cercare di risolvere il problema molto importante della carenza di medici di Medicina generale in Sardegna. L’incontro, che è stato affrontato con la presenza di tutte le sigle sindacali che rappresentano i medici di Medicina generale, ha avuto la motivazione e l’intento di presentare un progetto che, come Esecutivo, avevamo già in mente da qualche settimana. Ovvero quello di consentire, in deroga alle leggi nazionali, l’accesso alle scuole di specializzazione a giovani medici di Medicina generale che accettano di lavorare perlomeno cinque anni nel territorio sardo”.

“Questo progetto – precisa l’esponente della Giunta Todde – dovrebbe interessare di più i giovani medici neo formati, e quindi tra i 32 e 35 anni, e sarà molto difficile attrarre medici più esperti in una fascia d’età decisamente più alta. È un progetto, devo dire, che mi dà molta speranza. Quella di poter colmare il gap di carenza di personale che si è registrato in questi ultimi anni. La proposta, sfruttando l’Autonomia della Regione, perché va in deroga alle leggi nazionali, dovrebbe portare – spiega Bartolazzi – a una parziale risoluzione della problematica dei medici di Medicina generale. Una proposta che dovrà essere concordata oltre che con le sigle sindacali, anche con l’Anci, e quindi con i Comuni, che contiamo di incontrare la prossima settimana. L’incontro più critico e importante sarà quello con i Rettori e i Presidi delle facoltà di Medicina dell’Università, con i quali dovremmo lavorare di concerto, cercando un accordo che sia – conclude l’assessore – vantaggioso per entrambi e sono fiducioso che troveremo sicuramente una quadra”.

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