Sanità, Gian Franco Satta (Progressisti): Clinica oculistica di Sassari senza anestesisti, curarsi è diventato un lusso per pochi

Ancora una volta la sanità del nord Sardegna perde pezzi, andando a indebolire quelle che fino a qualche anno fa erano considerate eccellenze nell’offerta sanitaria regionale e non solo.

Parliamo della clinica oculistica dell’AOU di Sassari, un reparto all’avanguardia negli interventi chirurgici che oggi, proprio nel campo in cui ha guadagnato il proprio primato, sconta un deficit dovuto alla carenza di anestesisti negli interventi in anestesia locale, rendendo praticamente impossibile l’esecuzione degli interventi di retina e glaucoma.

La mancanza di assistenza anestesiologica negli interventi in anestesia locale parrebbe essere dovuta a una scelta organizzativa, funzionale all’abbattimento delle liste d’attesa degli interventi di tumore e, scontando la mancanza di medici anestesisti, la Direzione sanitaria ha preferito concentrare il personale a disposizione prioritariamente per questi interventi.

Nonostante ciò, per i trattamenti chirurgici dei tumori più diffusi, come la mammella, il colon e i polmoni, attualmente i tempi di intervento vanno ben oltre i 30 giorni dalla diagnosi previsti dalla normativa vigente. Tant’è che presso la Breast Unit, il tumore al seno, che è la patologia più diffusa, ha tempi di intervento che arrivano fino a 90 giorni. Questa scelta, per quanto legittima, non ha sortito alcun miglioramento nei tempi di intervento chirurgico delle patologie tumorali mentre ha determinato un blocco degli interventi di chirurgia vitreoretinica che attualmente vengono svolti in anestesia locale, con conseguente migrazione dei pazienti su altre strutture sanitarie a Cagliari ma anche extra regionali e spesso costringe a rivolgersi alle strutture private.

Gli interventi di chirurgia vitreoretinica, in molti casi, necessitano di tempistiche tempestive proprio per evitare danni ben più gravi alla vista e generalmente possono durare dalle due alle tre ore a seconda dei casi. Durante questi interventi è fondamentale che il paziente stia immobile e non senta dolore proprio per garantire la riuscita ottimale dell’operazione e per queste ragioni viene scelto il tipo di anestesia sulla base delle valutazioni operate dal chirurgo insieme all’anestesista, con preferenza per l’anestesia locale con sedazione, meno rischiosa per i pazienti.

Allo stato attuale all’Oculistica risultano spettare solo quattro ore di assistenza anestesiologica programmata al mese, salvo i casi d’urgenza, e questo sta determinando un rinvio sine die degli interventi in lista d’attesa e soprattutto un ulteriore ampliamento della lista con gravi disagi per i pazienti e con il rischio concreto di peggioramento del quadro clinico di molti di loro.

“Lo scorso mese di marzo, attraverso un’interrogazione, ho sollevato il problema rispetto alle criticità che interessano la clinica oculistica di Sassari” dichiara l’On. Gian Franco Satta dei Progressisti, che continua “Nonostante ciò, ad oggi, la situazione è persino peggiorata. Ogni giorno ricevo segnalazioni da parte di pazienti che da mesi attendono di essere operati e ora, oltre alla carenza di chirurghi e a una cattiva gestione delle sale operatorie, scontiamo la mancanza di anestesisti e conseguentemente il rinvio degli interventi in lista d’attesa per carenza di assistenza anestesiologica.

Comprendo benissimo che i casi di tumore debbano essere trattati in maniera prioritaria, ma questo non può e non deve significare che un paziente affetto da altre patologie debba rischiare di avere problemi permanenti alla vista dovuti ai ritardi della nostra sanità. È mai possibile che nel 2023, in un paese civile, si possa correre il rischio di diventare ciechi a causa di gravi deficienze organizzative del sistema sanitario regionale? Credo proprio di no, eppure è quello che sta accadendo a Sassari.

Molti pazienti si stanno spostando verso le strutture ospedaliere del capoluogo, ma anche in questo caso il problema resta perché Cagliari non ha la possibilità di assistere tutti i pazienti attualmente in lista d’attesa a Sassari. Qualche mese fa, si parlava di quasi 150 interventi da programmare, oggi immagino siano anche di più e la situazione sta precipitando ulteriormente.

Come è possibile che per patologie serie, che necessitano di interventi tempestivi, venga prevista un’assistenza anestesiologica di quattro ore al mese quando alcuni interventi di chirurgia vitreoretinica possono durare fino a tre ore e necessitano del supporto continuo dell’anestesista? Dovremmo forse accettare una situazione simile che vedrebbe l’esecuzione di massimo due interventi per mese?

In tutto questo caos, chi ringrazia, ancora una volta, sono le strutture private oramai affollate di pazienti che loro malgrado sono costretti a curarsi a pagamento e quando non hanno possibilità economiche, a rinunciare alle cure come sempre più spesso stanno attestando i dati statistici riportati dalle principali Agenzie di settore. Auspico che l’Assessore della sanità Doria e il Presidente Solinas intervengano immediatamente per risolvere questa situazione divenuta oramai insostenibile”.

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