“Tanti mesi e nessuna risposta. Ho fatto tantissime interrogazioni, ho parlato con la ASL, con i medici e con tantissimi cittadini di Iglesias. Ho presentato una nuova interrogazione, l’ennesima, all’assessore alla sanità ed al presidente Solinas per avere risposte circostanziate ed immediate.
Ora non è più possibile andare avanti. Serve rispettare la rete ospedaliera della Regione Sardegna ”.
“Il CTO di Iglesias presenta reparti di eccellenza, come il Laboratorio Analisi, Pediatria, Ginecologia e Ostetricia, il blocco di Fisioterapia ed Ortopedia. Reparti recentemente ristrutturati ed attrezzati con strumentazione di ultima generazione per i quali sono stati spesi milioni di euro di soldi pubblici. Basta con questa intenzione della ASL di demotivare i medici per riuscire a chiudere questo fondamentale polo ospedaliero. Ne siamo stufi”
“La Regione Sardegna aveva creato ed organizzato la rete ospedaliera del 2017/19 dove prevede le due strutture complesse di traumatologia Ortopedia una al CTO ed una al Sirai. Nel tempo sono state tantissime le intenzioni e le azioni volte a disattendere questa organizzazione ed ora risulta addirittura che l’ortopedia del CTO viene declassata a struttura semplice dipartimentale non avendo più un primario che possa garantire l’efficienza del reparto. E ciò nonostante il CTO vanti un primario di ortopedia di eccellenti e rinomate competenze che, insieme ai suoi colleghi altrettanto valenti, garantisce anche la continuità della nomea del nosocomio nel panorama sanitario nazionale. Come mai? L’intento è chiaro. Chiudere Iglesias e favorire Carbonia.
“E’ importantissimo tenere aperto anche il punto nascita di Iglesias. Il quale deve prevedere che nell’unità operativa sia presente la sala operatoria e la sala parto, ed anche il reparto di Neonatologia proprio com’è al C.T.O. di Iglesias. Deve tornare ad essere un punto di riferimento per tutti i cittadini, vista l’altissima preparazione dei nostri medici e la grande professionalità e volontà di tutta l’equipe”
“Potrebbero davvero scegliere di fare un pronto soccorso H 12, magari chiuso nel weekend, e solo con medici a gettone? Dal 15 Febbraio è questa la condizione. Non si è fatto niente per assumere nuovi medici e ripristinare lo stato precedente. La ASL e la Regione devono pensare ai cittadini, alla loro salute. Non si può pensare di continuare così. Vogliamo risposte, vogliamo certezze. Vogliamo che venga rispettata la rete ospedaliera. ”.
“Io continuerò ad impegnarmi, con ogni mezzo possibile, per risolvere questa situazione. Dal mio ruolo in Consiglio Regionale, di segretaria nella Commissione Sanità, voglio risposte.
La giunta Regionale e la ASL non possono pensare ai loro interessi a discapito della salute di tutti noi”