Sanità. La Rete non aderisce alla manifestazione del 24 giugno

L'Opinione di Claudia Zuncheddu

La lotta dei nostri territori non può essere svenduta, strumentalizzata e al servizio di chi ha distrutto la nostra Sanità.

Riteniamo inopportuno che all’evento, organizzato da un neo-coordinamento di comitati, i partiti politici responsabili ieri e oggi dello smantellamento della sanità pubblica, sfilino a fianco dei territori che subiscono il loro operato.

Di fronte all’inutilità di anni di confronti sulla Sanità con ministri dello Stato, assessori e consiglieri regionali, la Rete Sarda ha da tempo interrotto ogni interlocuzione con le istituzioni.

Non si può ignorare la privatizzazione della sanità, di cui il Mater Olbia, voluto dal centro sinistra (giunta Pigliaru), è divenuto apripista delle multinazionali della Sanità, sempre più presenti in Sardegna a danno degli ospedali pubblici territoriali.

Non si può ignorare l’azione del centro destra con lo svuotamento di reparti come la Diabetologia del Brotzu, al servizio di tutta la Sardegna, nonché della Neuroriabilitazione, che pose fine ai viaggi della speranza per pazienti e rianimatori. Azioni che mirano oggi alla chiusura del Brotzu dietro il miraggio di nuove costruzioni.

Azioni scellerate su cui riflettere anche per il nostro indebitamento per i fondi Pnrr che per la sanità prevedono due indirizzi di investimento: Tecnologia e nuove infrastrutture: Case e ospedali di comunità, invocate sia da destra che da sinistra, di fatto scatole vuote utili alla speculazione edilizia, mentre crollano gli ospedali veri. Non si fa alcun cenno all’emergenza primaria: la carenza del personale sanitario.

Va letta in questo contesto la scellerata chiusura del Brotzu, anticipata dalla chiusura del Marino e del Binaghi, voluta da tutti gli schieramenti.

Ai partiti politici che hanno governato e che governano, la Rete Sarda chiede l’assunzione di responsabilità sul loro operato di ieri e di oggi.

La Rete Sarda non può essere un complice-distratto dei partiti responsabili del crollo della Sanità pubblica, sulle cui rovine e sul reale disagio, oggi riorganizzano le proprie campagne elettorali.

La lotta dei nostri territori non può essere svenduta, strumentalizzata e al servizio di chi ha distrutto la nostra Sanità.

La Rete Sarda è da sempre disponibile ad un confronto sul complesso tema della Sanità e su come procedere nella lotta, con il neonato coordinamento di comitati, organizzatore dell’evento del 24.

Di Claudia Zuncheddu – portavoce Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica

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