“Sanremo, di fatto, è la nostra cronaca; è la nostra storia, che piaccia o meno”, scrive Andrea Campana, esperto di musica, spettacolo e cinema, in Sanremo 4.0, uscito per Arcana. Il libro analizza le metamorfosi della rassegna canora più importante d’Italia. Il Festival è da sempre specchio del Belpaese: “Nel corso degli anni è cambiato tutto: Sanremo si è trasformato in questa creatura multiforme e sfaccettata, tipicamente tradizionale ma anche sempre aperta al cambiamento, per piccolo o timido che potesse essere”. Sul palcoscenico dell’Ariston si sono avvicendati, nel corso dei decenni, i generi più diversi: le melodie del belcanto romantico, i graffi del rock granitico, i motivetti pop spensierati, i versi fulminanti del rap; tradizione e innovazione.
Campana passa al setaccio i brani degli artisti più incisivi degli ultimi anni. Fra questi: Måneskin, Rosa Chemical, Tananai, Elettra Lamborghini, La Rappresentante di Lista, Colapesce Dimartino, Mahmood, Madame, Lauro De Marinis in arte Achille Lauro. La vigorosa Rolls Royce di Achille Lauro, presentata nel 2019 al 69esimo Festival di Sanremo, è stata apprezzata da pubblico e critica. Campana definisce il pezzo “un inno alla follia, alla voglia di vivere e alla necessità di farlo velocemente, in fretta e appieno. La Rolls Royce, l’auto di lusso britannica, richiama tutto un immaginario legato a una vita ideale, superiore, mitizzata. Un immaginario legato a cinema, televisione e musica, al mondo dello spettacolo e della finzione”.
Per quel che riguarda il pubblico, Campana sottolinea che mentre in passato si seguiva Sanremo soprattutto per ascoltare musica, oggi nell’era social c’è chi guarda lo show con il solo scopo di trovarvi qualcosa di divertente “al fine di trarne dei meme”. Ecco perché “ogni singola minima cosa che accade al Festival può diventare da un momento all’altro un fenomeno viral” su Facebook, Instagram, X e TikTok. Sempre per Arcana, Andrea Campana ha pubblicato Billie Eilish: il mondo è un po’ sfocato (2021) e K-Pop. Luce e Ombra: Retroscena e traumi repressi dell’industria musicale coreana (2023).