Il 21 giugno, presso la Sala conferenze del Parco di Molentargius, si è svolta una conferenza organizzata dalla Confsal Sardegna, a cui hanno partecipato tutti i sindacati aderenti, Sindacato Autonomo Barracelli e Sindacato Autonomo Regionale Operatori Polizia Locale, oltre alle associazioni professionali dei barracelli, Unione Barracelli e Confederazione Barracellare Regionale.
Una conferenza molto partecipata che ha visto la partecipazione di numerosi Capitani, amministratori comunali e regionali, come il vicesindaco di Cagliari, Giorgio Angius dei Riformatori Sardi e l’Onorevole Giampietro Comandini, oltre ad esperti di diritto penale e di diritti sindacali. I temi trattati sono stati diversi, dalla storia dei Barracelli, quale istituzione di polizia rurale più antico d’Europa, l’inquadramento giuridico delle Compagnie dei Barracelli e le qualifiche funzionali in capo ai barracelli.
L’avv. Mauro Floris, del Foro di Nuoro, ha svolto una disamina puntuale delle norme che attribuiscono la qualifica di agente di pubblica sicurezza, di agente e ufficiale di polizia giudiziaria ai barracelli. I Barracelli sono permanentemente agenti di PS per nomina conseguente a Decreto Prefettizio e quindi, obbligati per via TULPS, del Codice Penale e Procedura Penale, ad adempiere ai doveri propri dell’azione penale quale organo di PG.
Durante la conferenza si è discusso dell’attuale vertenza con l’Assessorato Regionale agli Enti locali, in particolare le posizioni assunte da parte dell’Assessore Regionale Aldo Salaris in merito alle qualifiche e funzioni svolte dai barracelli, anche dopo l’incontro di Ghilarza con i Sindaci tenutosi la scorsa settimana, ha ulteriormente aumentato il livello di contrapposizione, oltre a confondere le idee ai sindaci. Da una parte quest’ultimo invoca la
stipula di convenzioni tra Comuni e Compagnie dei Barracelli per superare alcune problematiche relative a qualifiche e funzioni, dall’altra viene invece ribadito il contrario.
Ci teniamo a precisare che le convenzioni con i Comuni non potranno, per legge, attribuire funzioni e qualifiche ai barracelli, se queste non le possiedono in forza a delle leggi. Nel frattempo, proprio a causa della vertenza con
l’Assessorato agli Enti Locali, le Compagnie dei Barracelli hanno dichiarato lo stato di agitazione, astenendosi dallo svolgere il servizio antincendio in convenzione con la Regione Sardegna, malgrado quest’astensione rappresenti un grave danno economico per i barracelli e le loro famiglie. Non solo, molti dei servizi istituzionali, dalla tutela ambientale, discariche abusive, controlli sulle spiagge, campeggio abusivo, vigilanza su caccia e pesca, animali d’affezione e randagismo, furti nelle campagne, abigeato, bracconaggio, animali vaganti su strada, incidenti con animali selvatici, supporto a manifestazioni e eventi pubblici e molto altro, da ormai diversi giorni non sono più svolti.
Il rischio è che i Comuni si vedano letteralmente mancare un servizio di polizia rurale che sino ad oggi è stato fondamentale. Le sigle sindacali, anche attraverso gli studi legali della Confsal, continuano a ribadire che ai barracelli non va riconosciuta alcuna nuova qualifica funzionale, ma che sulla base delle attuali norme questi possiedono, seppur limitatamente allo svolgimento delle funzioni loro affidate, la qualifica di agente e ufficiale di polizia giudiziaria e la qualifica di agente di polizia stradale.
La Regione ha la piena potestà in materia di polizia rurale ai sensi dell’art. 12 del D.P.R. 19.06.1979, n. 348 e dell’art.3 della legge Costituzionale n.3 del 1948. Non chiediamo altro, vogliamo svolgere il lavoro di barracello, come avviene da secoli, ma con la serenità e le qualifiche funzionali che ci consentano di svolgerlo al meglio. Proprio sulle qualifiche funzionali di agente e ufficiale di polizia giudiziaria è singolare che le notizie di reato e in alcuni casi i sequestri penali probatori, trasmessi dai barracelli alle Procure della Repubblica, siano stati confermati dai magistrati, arrivando a processo e alla condanna delle persone denunciate.
Le sigle sindacali, appartenenti alla Confsal, tramite i propri studi legali, intendono impugnare, anche sino al Consiglio di Stato e alla Corte di Giustizia Europea, tutti gli atti che la Regione dovesse portare avanti e che dovessero inficiare sulle attribuzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria dei Barracelli, mentre sugli atti polizia giudiziaria svolti sino ad oggi, se venissero posti dei limiti all’attività di polizia giudiziaria, potrebbe essere informato il Consiglio Superiore della Magistratura.