Quando ancora non sono state scrutinate tutte le 1.844 sezioni – ne mancano una ventina dopo 32 ore dall’avvio dello spoglio – si inizia a delineare la composizione del nuovo Consiglio regionale della Sardegna.
Sono 60 i seggi da assegnare: due vanno alla candidata presidente vincente, Alessandra Todde, e al candidato arrivato secondo, Paolo Truzzu del centrodestra.
Fuori dal Consiglio, invece, il candidato governatore terzo, Renato Soru, che non ha superato la soglia di sbarramento del 10%.
Gli altri posti in Consiglio sono così distribuiti.
Nella maggioranza di centrosinistra 11 seggi vanno al Pd, 7 al Movimento 5stelle, 4 ad Alleanza Verdi e Sinistra, 3 rispettivamente alla lista Uniti per Alessandra Todde, ai Progressisti, a Sinistra futura e Orizzonte Comune. Un seggio a Psi-Sardi in Europa.
Nella minoranza di centrodestra 7 seggi vanno a Fratelli d’Italia, 3 a Forza Italia, Riformatori e Sardegna al centro-20Venti, 2 a Lega, Partito Sardo d’Azione e Alleanza Sardegna-Pli, 1 all’Udc.
La più votata in assoluto è stata la consigliera regionale uscente del M5s, Desiré Manca, con oltre 8mila preferenze nella circoscrizione di Sassari.
Tra i più votati anche il segretario del Pd sardo, Piero Comandini a Cagliari, anche lui consigliere uscente così come Giuseppe Meloni (Pd) in Gallura e Antonello Peru di Sardegna al Centro a Sassari. Tra gli assessori regionali uscenti passano Gianni Chessa (Psd’Az) a Cagliari, Aldo Salaris (Riformatori) a Sassari e Giuseppe Fasolino (Riformatori) in Gallura.
Buona affermazione anche per Camilla Soru del Pd, figlia di Renato Soru e avversaria del padre in questa competizione elettorale, che entra in Consiglio regionale forte di 3.600 voti.