”Chi arriva in Sardegna trova i cartelloni che lo avvisano del divieto di portare via sabbia e conchiglie, ma non basta: servono sanzioni più dure”. L’assessora all’Ambiente della Regione Sardegna vuole alzare il tiro contro i trasgressori. Tra ieri e oggi gli ultimi due episodi, con turisti laziali e tedeschi fermati al porto mentre stavano partendo con sassi e conchiglie. ”È un problema di educazione civica, di informazioni che dovrebbero arrivare dalle famiglie ma noi facciamo il possibile per informare chi arriva in Sardegna sui divieti – spiega all’Adnkronos Rosanna Laconi -. ma non è un problema solo nostro, c’è sempre quello che in montagna estirpa la stella alpina o danneggia un monumento a Roma”. La comunicazione c’è, tra manifesti e video sui social, ma non basta: in questo periodo ogni giorno qualcuno cerca di rubare un pezzo di Sardegna.
L’ultima campagna pubblicitaria risale a una settimana fa con un video di Geppi Cucciari che spiega il danno dei furti di sabbia e invita i turisti che vogliono conservare un pezzo di Sardegna a portarsi via “un vermentino, un pecorino o un bagnino di Olbia”. ”I cartelli sono giganteschi, non è un problema di informazione perché quelli che cercano di portarsi via sabbia e conchiglie sanno che non si può fare. Ma nei porti e aeroporti li fermano sempre – spiega all’Adnkronos l’assessora all’Ambiente della Regione Sardegna -. E ora di aumentare le sanzioni ed essere ancora più severi. Se con le buone non si riesce a ottenere il rispetto bisogna che il prezzo da pagare sia alto, in modo che faccia da deterrente”. Resta da capire l’aspetto tecnico della questione, ma la volontà di intervenire è chiara. ”Se possiamo legiferare in merito o trovare misure per intervenire in questo settore, lo faremo di sicuro – conclude Rosanna Laconi -. Continuiamo con le campagne di informazione, come stiamo facendo per il pericolo di incendi e la richiesta di non sprecare l’acqua. Ma forse oltre manifesti e brochure serve qualcosa di più”.