Il tema dei maxi staff della Regione Sardegna continua ad animare il confronto politico: è della scorsa legislatura l’approvazione della cosiddetta legge poltronificio targata centrodestra e fortemente voluta dall’allora governatore Christian Solinas, contro la quale hanno dato battaglia la sinistra e i cinquestelle, senza però ottenerne la cancellazione.
La questione si ripropone in questi giorni con la firma apposta dalla neo presidente Alessandra Todde ai decreti di nomina del suo Ufficio di gabinetto, un nutrito elenco di esperti e consulenti per il proprio staff che porta le spese a oltre un milione di euro l’anno.
Le opposizioni hanno ora gioco facile a domandarsi se la sobrietà dei ciqnuestelle non sia rimasta solo una promessa del passato, anche se – è la versione della neo governatrice – rispetto alla giunta scorsa invece c’è un bel risparmio.
A lanciare per primo il guanto di sfida alla governatrice è Fausto Piga, vicecapogruppo di FdI in consiglio regionale e già nei banchi della maggioranza con la giunta Solinas. “Todde e il movimento cinque stelle per anni hanno fatto la morale al centrodestra, ora se sono coerenti agiscano di conseguenza: cancellino la legge sugli staff approvata dal centrodestra nella scorsa legislatura oppure – attacca l’esponente della minoranza – chiedano scusa ai cittadini per averli presi in giro con demagogie e populismo al solo fine di accrescere il consenso elettorale”.
“Nella scorsa legislatura, quando abbiamo rivisto l’organizzazione tecnico-politica di assessorati e presidenza, l’abbiamo fatto convinti che poteva essere uno strumento utile per migliorare l’azione di governo – precisa Piga – noi abbiamo sempre avuto la coscienza a posto, ma di contro Pd e 5s hanno fatto barricate, definendola una legge poltronificio che dava uno schiaffo ai poveri. Sia chiaro – sottolinea l’esponente di FdI – esseri contrari ad un provvedimento legislativo e fare la conseguente opposizione, è legittimo e pure doveroso se animato da sani propositi e reali sensibilità, ma ora che Pd e 5s sono al governo della regione devono fare una scelta trasparente verso i cittadini: se quella legge è davvero utile per governare, chiedano scusa per quanto detto in passato oppure abbiano la coerenza di abrogarla”.
Poi un monito: “Todde non pensi a giochi di prestigio riducendo eventualmente il numero dei nominati per provare a lavarsi la coscienza con i sardi. Delle due l’una: la legge approvata dal centrodestra è giusta oppure si torni al passato cancellandola”.
A stretto giro è arrivata la stessa presa di posizione della Lega: “Ora che Pd e 5s sono al Governo della Sardegna tutto è più giustificabile e persino l’indignazione sulla legge poltronificio non è più un problema, dichiara Michele Pais, ex residente del Consiglio Regionale e coordinatore del Carroccio nell’Isola.