Il simbolo della Democrazia Cristiana, rappresentata da Cuffaro e Donato, è stato riconosciuto come legittimato a partecipare alle elezioni del 25 febbraio in Sardegna senza alcuna modifica dal Tar.
Il Tribunale amministrativo regionale, spiega in una nota del partito, si è pronunciato questa mattina dopo che nei giorni scorsi l’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Cagliari aveva ricusato i simboli/contrassegni della lista presentata da Francesca Donato e di quella presentata da Gianfranco Rotondi.
“La sentenza del Tar ci restituisce grande serenità politica sulla legittimità del nostro simbolo – commenta la commissaria regionale della Dc, Francesca Donato – resta tuttavia l’ignobile e meschina azione di sabotaggio a danno della Democrazia Cristiana, l’unico partito oltre a FdI che in Sardegna aveva le liste chiuse e pronte per partecipare con successo alla tornata elettorale sarda”.
L’europarlamentare quindi precisa: “l’iniziale ricusazione del simbolo ha prodotto un disorientamento fra i nostri candidati, che li ha resi facili prede dei cacciatori di teste dei nostri concorrenti.
Con la complicità di qualcuno che ha usato il nostro simbolo per i propri interessi personali, è stata tolta agli elettori sardi la possibilità di votare il nostro partito, fra i pochi oggi che dimostrano nei fatti di portare avanti i valori della legalità, della coerenza con i propri ideali e del rispetto di tutti. Con questa vittoria in giudizio però – chiarisce – ripartiremo più forti e motivati di prima con la nostra proposta politica per le nuove competizioni elettorali”.