La giunta di Alessandra Todde continua a organizzarsi per essere nel pieno della sua operatività e, tra le polemiche politiche, prosegue le nomine degli staff di presidenza ed esecutivo.
Sono online sul sito della Regione Sardegna i nomi e i curricula di dieci su dodici capi di gabinetto dei singoli assessorati. Ruoli chiave, previsti non dalla contestata legge Solinas sui maxi-staff ribattezzata poltronificio, ma dalla legge regionale 32 del 1988 col compito “di assistere i componenti medesimi nei rapporti esterni e in quelli con gli apparati politici ed amministrativi e fornire un supporto tecnico-professionale idoneo ad assicurare l’analisi e il perseguimento degli obiettivi programmatici”. Stipendio 123.698 euro lordi l’anno, come un direttore generale.
Mancano solo quelli che affiancheranno il vice presidente della giunta e assessore del Bilancio Giuseppe Meloni e l’assessora degli Affari generali Marilena Motzo, per il resto questo è il quadro definito: capo di gabinetto della presidente, nominato già da qualche settimana, è Luca Caschili; alla Cultura andrà Andrea Dettori di Sinistra Futura, docente, che aveva già ricoperto lo stesso ruolo nella giunta Pigliaru; poi Pierpaolo Fois, dipendente del Comune di Quartu per l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Francesco Spanedda (Uniti per Todde).
E ancora: Giuseppina Gioi, già dipendente regionale alla direzione generale dei Beni culturali, per l’assessore dei Lavori pubblici di Avs Antonio Piu; l’ex sindaca di Pula Carla Medau per il Turismo con Franco Cuccureddu (entrambi Orizzonte comune); Cesare Moriconi per il Pd all’assessorato dell’Ambiente con Rosanna Laconi; Sergio Pani, dipendente regionale con Gianfranco Satta all’Agricoltura (Progressisti); Guido Portoghese, coordinatore Pd del capoluogo, con l’assessore dell’Industria Emanuele Cani; Davide Sechi per la pentastellata Desirè Manca al Lavoro; Francesco Sechi per la liste della presidente con l’assessora dei Trasporti Barbara Manca e Paolo Tecleme, già manager in sanità, per l’assessore Armando Bartolazzi. Restano da ingaggiare segretari particolari e addetti di segreteria.
Non si placano le opposizioni: per la nomina dei consulenti e dello staff della presidenza, la governatrice si è avvalsa della legge vigente, la numero 10 del 2021, cosiddetta poltronificio, dopo che dalla sua approvazione la minoranza di allora, che oggi governa, aveva fatto le barricate: “Per anni il M5s ha fatto la morale al centrodestra, ora se sono coerenti cancellino la legge, oppure chiedano scusa ai cittadini per averli presi in giro con demagogia e populismo”, continuano a rimarcare gli esponenti del centrodestra. Nuove tensioni sono all’orizzonte: entro luglio la presidente Todde dovrà mettere mano al vero e proprio spoils system, con il cambio dei direttori generali del sistema regione.