Prenderà il via con una attesa anteprima sabato 23 settembre alle 20,30 la stagione lirica 2023 dell’Ente de Carolis che ospiterà per il concerto sinfonico di apertura due nomi di richiamo. A salire sul palco il soprano sassarese Francesca Sassu e il direttore parmigiano Michelangelo Mazza che dirigerà l’Orchestra del de Carolis, cuore pulsante di tutta la stagione.
Primo violino solista per quattordici anni presso il Teatro Regio di Parma, Mazza ha maturato grande esperienza nel repertorio operistico italiano grazie anche alla collaborazione con i più illustri direttori del nostro tempo, tra i quali Riccardo Muti, Yuri Temirkanov e Lorin Maazel. Forte di questa esperienza, nel 2014 ha intrapreso una fortunata carriera direttoriale che lo vede ospite nei teatri internazionali.
Tra le interpreti più apprezzate della sua generazione Francesca Sassu torna nella suo teatro dopo un anno di fortunate produzioni che suggellano una carriera ricca di successi. L’artista sarà protagonista di un programma di grande fascino e rara esecuzione che propone i “Vier letzte Lieder op 150” di Richard Strauss.
Nella seconda parte della serata sarà proposta la Sinfonia n. 9 in Mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák. “ Abbiamo pensato che fosse importante – Dice il direttore artistico Alberto Gazale – scegliere un
programma che non solo valorizzasse le qualità artistiche della solista ma rappresentasse anche l’occasione per affrontare repertori di pregio poco noti al grande pubblico” .
Richard Strauss iniziò a scrivere i “Vier letzte Lieder” nel 1946 all’età di 84 anni. La composizione dei canti non è unitaria perché furono pubblicati soltanto dopo la morte del compositore avvenuta nel 1949. “I quattro Lieder furono composti su poesie del poeta Hermann Hesse contemporaneo del compositore e del poeta romantico tedesco Joseph Freiherr von Eichendorff – dice il presidente Antonello Mattone – presentano una profonda unità interna perché il tema ricorrente è quello del distacco dalla vita , visto con una serenità soffusa di malinconica”. La scrittura musicale di Strauss rispetto ai poemi sinfonici giovanili e alle composizioni “espressioniste” come Salome o Elettra è estremamente tersa , quasi mozartiana, un addio alla vita e alle composizioni musicali che esprime un netto rifiuto delle avanguardie musicali dell’epoca in particolare della dodecafonia di Schönberg.
Nella seconda parte della serata il programma propone La sinfonia N. 9 op. 95 “Dal Nuovo mondo” di Antonín Dvořák è una delle composizioni sinfoniche più celebri del tardo romanticismo. Dvořák la compose durante l’incarico (1892/95) di direttore del National Conservatory of Music of America di New York, fra dicembre e maggio del 1893, ed è il suo lavoro più popolare.
Il compositore boemo ha utilizzato con citazioni indirette la musica dei nativi americani e degli spirituals , fondendole con le melodie ceche. È una composizione estremamente originale e di grande effetto, utilizzata ancor oggi in larga misura negli spot pubblicitari, il bellissimo “Largo” che riecheggia appunto gli spirituals, viene ancor oggi utilizzato dalle bande militari degli USA per le celebrazioni dei caduti in guerra. Dopo l’esperienza americana Dvořák ritornò in Boemia dove compose il Quartetto N. 12. in Fa M soprannominato “Americano” ispirato anch’esso alla musica e al clima della sua esperienza newyorkese. A presentare la serata e leggere le poesie di Hesse e Eichendorff tradotte in italiano dal tedesco sarà un’altra eccellenza artistica del territorio: l’attore sassarese Marco Spiga che nella sua carriera ha affrontato un repertorio vasto ed eterogeneo nei più importanti teatri italiani al Cinema e in molte fiction televisive di successo.
La lettura dei brani tradotti che verranno poi eseguiti in lingua originale è un modo per accompagnare il pubblico alla comprensione di questa raffinata opera.