“Stop bombing Gaza’ e ‘Stop genocidio a Gaza’ sono i due striscioni srotolati, insieme a una bandiera della pace, da alcuni spettatori dei palchi alla fine della prova del concerto di Natale diretto da Daniel Harding alla Scala, in programma questa sera.
La prova si è svolta normalmente, poi al termine sono stati mostrati gli striscioni ed è stato urlato un appello alla pace, dicendo “Basta bombe, basta armamenti nel mondo’.
In questo momento ci sono bombe che stanno colpendo nel mondo a Gaza come in Ucraina, come in Chad come in Congo come in Etiopia e allora basta bombe e basta armamenti nel mondo” è il grido, applaudito, che si è sentito alla fine del concerto mentre qualcuno in platea ha mostrato la bandiera palestinese.
Si è trattato di un “flash mob nato dal passaparola all’ultimo momento” ha spiegato Franco, uno dei partecipanti, in tutto una ventina che si sono poi ritrovati alla fine in piazza Scala.
“Nessuno ci ha identificato e siamo stati anche applauditi – ha aggiunto Franco – siamo compagni misti, non è una associazione o organizzazione.
Partecipiamo alle manifestazioni del sabato” pro Palestina “e fra noi ci chiedevamo se c’era il modo di essere più visibili”.
Da qui è nata l’idea del flash mob scaligero a cui potrebbero seguirne altri. “Stiamo valutando” ha concluso.