Sui social si faceva chiamare “Remi Enigma”, pseudonimo di Remi Lucidi, trentenne francese, scalatore e acrobata esperto, amante delle imprese estreme e dei selfie scattati ad altezze vertiginose, a rischio di essere arrestato. L’ultima sua ‘avventura’ si è interrotta drammaticamente al 68mo piano della Tregunter Tower, un elegante complesso al centro di Hong Kong, con un volo e la “morte sul colpo” dell’uomo.
A darne notizia è stato il South China Morning Post accendendo i riflettori su una disgrazia, ironia della sorte, dai contorni enigmatici. Nel palmares, puntualmente raccontato dai selfie che postava sui social, Lucidi poteva vantare imprese impossibili portate a termine sui grattacieli di mezzo mondo.
Chi lo conosceva e aveva condiviso con lui esperienze estreme, assicura che era un ottimo scalatore ma anche un attento calcolatore del rischio, confermando le perplessità della polizia di Hong Kong che ha voluto aprire un fascicolo su quest’ultima tragica acrobazia da contorni ancora tutti da definire. Il South China Morning Post ha infatti cercato di ricostruire la storia della sua ultima impresa.
Lucidi si era recato alla Tregunter Tower con la scusa di andare a visitare un amico al 40 piano, informazione che si è rivelata falsa ma troppo tardi perché un agente potesse fermarlo. Dai riscontri delle telecamere di videosorveglianza, lo scalatore avrebbe raggiunto il 49 piano e proseguito la sua corsa fino alla sommità della struttura.
Una fonte, citata dal quotidiano, ha rivelato che l’acrobata è stato visto vivo per l’ultima volta mentre bussava alla finestra di un attico al 68 piano della torre, giovedì sera. Vedendolo fuori dalla finestra, la collaboratrice domestica, spaventata, ha quindi chiamato la polizia.
“Al momento – riferisce il giornale – la polizia cinese continua a vagliare le immagini e manca ancora una versione ufficiale” degli ultimi minuti dell’acrobata. Evidentemente ‘Remi Enigma’ questa volta non è riuscito a calcolare tutti i rischi: si crede, infatti, che sia rimasto intrappolato fuori dal 68mo piano e stesse bussando alla finestra in cerca d’aiuto prima del volo fatale. Continuano intanto le indagini della polizia cinese che, nel fine settimana, ha anche perquisito l’ostello a Tsim Sha Tsui dove Lucidi aveva fatto il check-in il 17 luglio e da cui sarebbe dovuto partire ieri sera.