Scattano i controlli a Roma in vista della manifestazione pro Palestina annunciata per oggi nella Capitale e vietata dalla Questura.
Il piano sicurezza è stato messo a punto nel pomeriggio di venerdì in un tavolo tecnico in Questura, il primo presieduto dal neo questore Roberto Massucci. Tra le misure: controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali per intercettare pullman di manifestanti in arrivo da altre città e un dispositivo a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all’area di piazzale Ostiense.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolineando che la manifestazione è “illegale”, ha assicurato che sarà “gestita con equilibrio dalle nostre forze di polizia, di cui mi fido ciecamente”.
In queste ore continuano le adesioni alla manifestazione da varie realtà, tra cui i collettivi di studenti. Sul profilo del collettivo dello storico liceo Virgilio di Roma è stato pubblicato un video in cui vede uno striscione con scritto ‘Israele Stato terrorista’ e un’immagine di Netanyahu con la stella di David data alle fiamme. Il tutto nel cortile dell’Istituto. Anche Potere al Popolo sarà in piazza e assicura un “grande corteo” in risposta a un “pericoloso meccanismo repressivo”. Sostegno arriva pure dall’estrema destra con Forza Nuova che parla di una “manifestazione doppiamente legittima” e di una “campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista”. Critiche al divieto dal Movimento 5 Stelle. Per il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, il governo “sta creando tutte le premesse per facilitare lo scontro piuttosto che per impedirlo”. Mentre per la parlamentare pentastellata Stefania Ascari, “vietare le manifestazioni è sempre, in ogni caso, un errore e un brutto segnale”.
La mobilitazione andrà oltre i confini della Capitale. A Cagliari si sfilerà per dire no al ddl Sicurezza e per rivendicare la possibilità “di manifestare liberamente a favore del popolo palestinese”.