Sciopero scuola, Cobas contro tagli a 42 autonomie in Sardegna

“Siamo qui per rivendicare a livello regionale la nostra contrarietà al taglio delle autonomie scolastiche.

Da anni ripetiamo che quello che viene applicato con parametri nazionali per noi in Sardegna significa soccombere a situazioni difficilissime”.

È chiara la posizione dei Cobas che in occasione dello sciopero nazionale della scuola, si sono ritrovati sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari. Nell’Isola la protesta si concentra sul dimensionamento scolastico, lo spiega Giancarlo della Corte, dell’esecutivo regionale dei Cobas: “La perdita di ben 42 autonomie in Sardegna significa incrementare il processo della dispersione scolastica e della desertificazione dei centri dell’interno – sottolinea -. Perché se si salvano piccole scuole significa aumentare gli alunni negli istituti dei centri più grandi e questo crea ‘edumostri’ ingestibili, con migliaia di alunni, dove non è possibile seguire una didattica adeguata e il diritto allo studio viene fortemente leso”.

I manifestanti hanno dialogato con i consiglieri regionali Francesco Agus (Progressisti) e Laura Caddeo (Avs) che li hanno raggiunti per ascoltare le ragioni della protesta.

Il sindacato di base sciopera, come in tutta Italia, anche contro la manovra finanziaria del governo Meloni e contro la proposta di autonomia differenziata, “la scuola della delirante didattica delle competenze addestrative e della digitalizzazione selvaggia, con lo sperpero dei denari del Pnrr”, e sono, invece, per l’abolizione dell’Invalsi. Contrari anche all’ultimo contratto nazionale di lavoro “che prevede aumenti ridicoli rispetto all’inflazione e alla perdita del potere d’acquisto degli ultimi anni”, e favorevoli all’immissione in ruolo di tutti i precari con tre anni di servizio, con la modifica delle norme sul reclutamento”.

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