Un piccolo gruppo di bambini delle elementari di via Stoccolma a Cagliari, accompagnato dai genitori, vuole entrare a scuola.
Ma il cancello si chiude davanti ai loro occhi.
È successo questa mattina all’ingresso dell’istituto comprensivo di Genneruxi: le famiglie sanno benissimo che non si può entrare nel cantiere della scuola chiusa, al centro delle polemiche, anche politiche, nei giorni scorsi con tanto di tentativo di far montare delle tende della Protezione civile. Ma chiedono di fare lezione perché nel plesso accanto, quello che ospita la scuola media – spiegano – ci sarebbero otto aule libere.
“Non si possono deludere i bambini- ha spiegato all’ANSA Massimiliano Barbaro, rappresentante della III B – si potrebbe istituire un sistema di ingressi a rotazione: oggi noi, domani altri”.
I bambini si sono messi in fila. Ma alle 8.30 non c’è stato niente da fare: il cancello elettrico lentamente si è chiuso.
Genitori delusi. “Le lezioni – aveva spiegato poco prima la dirigente Marcella Vacca – sono sospese sine die, siamo in attesa di un provvedimento per l’apertura”.
Sembra saltata l’ipotesi di allestire delle tende nel campo di calcio della scuola per ospitare le lezioni. La soluzione suggerita è quella dell’istituto Italo Stagno. Ma è lontana da Genneruxi: “In questo caso saremo costretti – ha detto Deborah Mazzuzi, madre di un’alunna di 8 anni – a iscrivere la nostra figlia in un’altra scuola. E sarebbe un peccato perché la bambina si trova molto bene con le sue compagne”.
I genitori mostrano un carteggio tra scuola e comune che parla di prefabbricati datata il 25 agosto. “Perché non siamo stati avvertiti subito?”, chiede il rappresentante di classe Barbaro. Una mamma ha anche chiamato i carabinieri: “La scuola è un diritto”. Ma intanto già c’era la Digos a tenere la situazione sotto controllo.