Era accusato di violenza sessuale aggravata dall’uso di sostanze narcotiche, sequestro di persona e lesioni personali: reati pesantissimi che questa mattina il collegio del Tribunale di Tempio Pausania, presieduto dal giudice Marco Contu, ha di fatto smontato, assolvendo in primo grado Luigi Morlè, 34 anni di Golfo Aranci.
Ad accusare l’uomo era stata una 37enne di Cagliari che aveva denunciato ai carabinieri del capoluogo sardo di essere stata segregata in casa e abusata ripetutamente dall’imputato.
I fatti si sarebbero verificati nella primavera del 2018, la presunta vittima era arrivata a Golfo Aranci, nella casa di Morlè, attirata da un’offerta di lavoro.
Ma, stando alle sue dichiarazione, sarebbe invece iniziato il suo calvario: per 49 giorni l’uomo avrebbe abusato di lei, chiudendola in casa, drogandola con sonniferi nelle bevande e costringendola a rapporti sessuali. Un incubo, stando sempre alla ricostruzione della 37enne, finito grazie all’intervento del suo ex fidanzato, che l’avrebbe riportata a Cagliari, dove poi la donna ha sporto denuncia ai carabinieri.
Luigi Morlè si è sempre dichiarato innocente, anche questa mattina quando, difeso dal suo avvocato, Egidio Caredda, ha ascoltato la sentenza di assoluzione del tribunale. La ricostruzione della presunta vittima non aveva convinto nemmeno la pm Milena Aucone, che infatti ha chiesto l’assoluzione per l’imputato. Sulla richiesta di condanna ha invece insistito la parte civile rappresentata dall’avvocato Diego Mastromarino.