I servizi di Sicurezza della Georgia hanno denunciato l’esistenza di piani dell’opposizione georgiana volti a destabilizzare il Paese nel caso in cui l’Unione Europea negasse ancora una volta al paese caucasico lo status di candidato membro.
«Un gruppo di persone sia nel Paese che all’estero organizzerà tra ottobre e dicembre disordini pubblici e azioni destabilizzanti per realizzare un violento cambio di potere», ha dichiarato in una conferenza stampa il portavoce del servizio, Bachana Mgueladze.
Secondo il rappresentante della Sicurezza di Stato, «le aspettative di coloro che cospirano sono legate alla decisione negativa dell’UE riguardo allo status di candidato per la Georgia, che può creare un terreno fertile per disordini sociali e conseguenti disordini». Mgueladze ha citato in particolare Georgui Lordkipanidze, ex vice ministro degli Interni georgiano e attuale vice capo dell’intelligence militare ucraina, come uno degli organizzatori della possibile rivolta.
Mgueladze ha preso di mira anche Mikhail Baturin, ex guardia del corpo presidenziale, e Mamuka Mdinaradze, un comandante georgiano che combatte in Ucraina contro le forze russe. «Sottolineiamo che la realizzazione di questa idea prevede l’assistenza finanziaria e il coordinamento di uno Stato estero», ha aggiunto, senza specificare a quale si riferisse