L’oggetto del contendere è una stanza all’interno di un appartamento del residence ‘Gli Asfodeli’ di Porto Rotondo: rivendicata da due proprietari diversi e annessa ad un appartamento in fretta e furia all’insaputa dell’altro: la camera di pochi metri quadri ha portato alla denuncia di due persone, una donna di Roma e un uomo di Marino, che sono finiti nel registro degli indagati dalla Procura di Tempio Pausania.
La denuncia era stata stata dal proprietario della casa, Fabiano Corti, impiegato dell’Università di Bergamo e residente ad Albano Sant’Alessandro, che era arrivato con la famiglia e i figli nella località turistica della costa olbiese a fine luglio e si era ritrovato davanti una scena surreale con l’appartamento in disordine e un nuovo muro divisorio che di fatto lo privava di un pezzo di una camera da letto.
L’uomo aveva avvisato le forze dell’ordine e spiegato che durante il periodo invernale la casa e l’intero residence erano praticamente deserte e che quindi i lavori potevano esser stati stati proprio in quel periodo di sua assenza.
Se in primo momento la coppia di vicini di casa era stata accusata di essersi appropriata in maniera impropria della stanza mesi fa, passando da un terrazzino, sfondando i muri divisori a colpi di mazza e ricostruendone un altro quattro metri più avanti, dopo le indagini portate avanti dai Carabinieri della stazione di Olbia le accuse adesso sono cambiate.
La coppia di indagati, secondo quanto si legge negli atti che la Procura tempiese ha recapitato all’avvocato difensore Alberto Sechi, si sarebbe ripresa la stanza che nelle planimetrie dell’appartamento sono indicate come di loro proprietà. In sostanza avrebbero agito non senza una ragione ma, evitando di intentare una causa, si sono fatti ‘giustizia’ da soli. Adesso agli indagati vengono contestati i danni fatti all’appartamento dal quale hanno inglobato nel loro una camera senza avvisare gli interessati e sono accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, violazione di domicilio e danneggiamento.