Durante il periodo più brutto della sua vita solo il padre le è stato accanto.
A parlare è Sharon Stone, 65 anni, che in un’intervista a People ha dichiarato di essere stata abbandonata da tutti dopo l’aneurisma cerebrale nel 2001.
“Mio padre mi fu accanto – racconta – e direi basta. Ho capito che se vuoi vivere con persone affidabili, meglio lasciar perdere Hollywood”.
All’epoca le fu dato solo l’1% di possibilità di vita dopo essere stata colpita da un’emorragia subaracnoidea, seguita da una diagnosi di dissezione dell’arteria vertebrale. La malattia la costrinse ad un lungo ricovero. Prima dell’incidente l’attrice era all’apice sia professionalmente che a livello privato. Qualche anno prima aveva ricevuto la sua prima candidatura all’Oscar per ‘Casinò’ (1995) ed aveva anche da poco adottato il figlio Roan, ora di 23 anni. Era sposata con Phil Bronstein, editore del giornale San Francisco Chronicle. Durante il loro matrimonio, la Stone subì diversi aborti spontanei a causa di una malattia autoimmune e dell’endometriosi. In seguito da sola ha adottato altri due bambini, Laird Vonne Stone nel 2005 e Quinn Kelly Stone nel 2006.
Dopo l’incidente il matrimonio finì in frantumi, con un divorzio nel 2004, e Hollywood smise di chiamarla. “Persi tutto – dice – i soldi, la custodia di mio figlio, la mia carriera.
Persi tutto ciò che ritenevo essere la mia identità e la mia vita. Non ho mai recuperato la maggior parte di quelle cose ma sono arrivata ad un punto in cui me ne sono fatta una ragione, in un punto in cui penso di bastare”.
Attualmente la Stone è nel board della ‘Barrow Neurological Foundation’, a sostegno del centro medico del chirurgo che l’ha operata in Arizona. Il prossimo 27 ottobre sarà madrina dell’annuale raccolta fondi a favore della causa.