Si riaccende vertenza Sider Alloys, ‘intervenga Governo’

La fabbrica di alluminio primario della Sider Alloys non decolla e martedì 7 è prevista un’assemblea: si riparte con la mobilitazione dei sindacati e dei lavoratori che chiedono l’intervento del governo.

Da sciogliere c’è il nodo relativo al riavvio dello stabilimento che sino alla fermata degli impianti del 2012 produceva una media di 150 tonnellate di alluminio primario.

Al momento funziona la fonderia dove resta da completare la ristrutturazione della sala elettrolisi.

“A oggi non sappiamo nulla – tuona Giuseppe Masala segretario della Fsm-Cisl – c’è un accordo di programma che la proprietà non ha mai rispettato e allo stato attuale non è stata in grado di produrre nemmeno un piano industriale, né tanto meno una prospettiva di ripresa che permetta lo svolgimento del revamping dello stabilimento. Per questo motivo è necessario che il governo prenda una posizione forte che faccia completare il revamping e rimettere in marcia gli impianti, anche perché, e bene ricordarlo, partecipa all’impresa attraverso Invitalia con il 20%”. Non solo. secondo il sindaclista dei metalmeccanici “va ricordato che il 5% dell’azienda e in mano ai lavoratori”.

E’ stata prorogata di una settimana la sospensione natalizia delle attività “per questioni tecnico-organizzative” e i lavoratori non dovranno rientrare il 7 come previsto ma il 13 gennaio. Inoltre, Il pagamento delle tredicesime che non sono state liquidate a dicembre e il probabile pagamento degli stipendi entro il 31 gennaio “crea una situazione ancor più allarmante in prospettiva futura. Quindi la situazione si è ulteriormente aggravata dovuta ai debiti esponenziali della Sider Alloys verso le aziende terze come mensa e servizi che quindi a loro volta a dicembre non hanno pagato gli stipendi – osserva Masala – Una situazione di incertezza e precarietà che non garantisce prospettive a chi e rientrato in fabbrica e a coloro che sono in mobilità in deroga da anni a 480 euro e attendono il rientro nello stabilimento”.

Per la Fsm-Cisl “è necessario quanto prima, essere messi a conoscenza della situazione e ricevere aggiornamenti sullo stato di avanzamento del cronoprogramma del progetto di rilancio. Per quanto ci riguarda abbiamo la necessità che arrivi la convocazione da parte del ministero per avere degli elementi certi legati al futuro dello stabilimento. Occorre che la politica Regionale e Nazionale intervengano per sbloccare definitivamente questa vertenza che ormai dura da troppo tempo”.

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