La Asl aveva dato le sue spiegazioni, ma sulla vicenda della donna cui sarebbe stata negata la prestazione sanitaria, un intervento, perché si era rifiutata di fare il tampone oro-faringeo, è arrivata alla fine la querela.
A raccontare la vicenda è il comitato Difesa Minori per voce di Nico Liberati che però ha visto l’interessamento nella vicenda delle associazioni aderenti ad Ita.Li.
Nel frattempo è stata avanzata la richiesta di aprire un istruttore interna alla Regione chiedendo una “relazione urgente” e informando della richiesta sia il dipartimento regionale di riferimento, che la direzione generale e il direttore sanitario della Asl oltre al direttore medico del pronto soccorso.
Se chiarimenti sulla vicenda si chiedono agli uffici, altrettanto si fa con la querela depositata e promossa dall’associazione Avvocati liberi tramite l’avvocato del foro di Roma Angelo Di Lorenzo. Insomma, sottolinea Liberati, la vicenda è diventata di portata nazionale. La querela, fa quindi sapere, è stata depositata il 3 novembre 2023 alla procura di Pescara. “La questione è aperta – dichiara Franziska Elstener, presidente del sindacato D’Azione che pure entra nel merito della vicenda -. Il caso della signora ci rappresenta tutti, è un questione di ripristino del diritto, cioè superare la logica dell’emergenza”.