Decine di trattori. Ma anche oltre millecinquecento magliette gialle di Coldiretti più le fasce tricolori di un centinaio di sindaci.
In strada a Cagliari, dal centro storico al centro del potere, il palazzo della Regione in viale Trento per chiedere rispetto e nuove regole per l’agricoltura in Sardegna.
“Le campagne sono fondamentali anche per le città – ha detto il presidente Battista Cualbu – Cagliari dovrà sopportare qualche disagio, ma l’agricoltura è allo stremo tra fauna selvatica e siccità: tanti fanno la spola per portare acqua agli animali che rischiano di morire”. Il corteo è partito da piazza del Carmine poco dopo le 11. Poi via Roma, viale Trieste e quindi tappa conclusiva in viale Trento. Ad aprire il corteo il gruppo delle donne di Coldiretti. Poi i primi cittadini in rappresentanza delle comunità messe in ginocchio. “Anche dalla burocrazia – ha detto il direttore di Coldiretti Luca Saba – chiediamo procedure e bandi più snelli e semplici da comprendere. Bisogna mettere a disposizione delle campagne anche servizi digitali e tutto ciò che occorre per aiutare l’economia che ruota intorno all’agricoltura”.
Coldiretti denuncia anche vecchi conti in sospeso: “11-08-22 – si legge in un cartello appeso a un trattore – 271 aziende danneggiate ancora aspettano”. E poi: “Noi seminiamo, loro raccolgano”. Con l’immagine di un cinghiale. Il quartier generale della protesta si è poi trasferito nei parcheggi davanti alla Region