“Nel 2023 in Sardegna – l’ultimo dato disponibile è aggiornato al 31 ottobre – le denunce per infortunio sul lavoro sono state oltre 10mila. Rafforzare la rete della sicurezza, innovare le strategie della prevenzione e garantire un’azione efficace di contrasto al fenomeno infortunistico e alle malattie professionali è un dovere e una necessità e per farlo serve un’azione sinergica tra le istituzioni. Questa è la ragione per cui aderiamo con convinzione al protocollo d’intesa promosso dall’Inail, i cui obiettivi vanno, appunto, in questa direzione”. Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, che oggi, a Cagliari, insieme ai rappresentanti della direzione regionale Inail Sardegna, dell’Ufficio Scolastico regionale, delle Università degli Studi di Cagliari e Sassari, dell’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza (Areus) e dell’associazione dei medici e infermieri rianimatori Italian Resuscitation Council (Irc), ha siglato un protocollo d’intesa interistituzionale della durata quinquennale per l’attuazione di un programma di azioni per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
“La Regione – spiega l’assessore Doria, che questa mattina, insieme agli altri firmatari, ha illustrato i contenuti dell’Intesa – svolge un ruolo fondamentale nella governance e orientamento della prevenzione, favorendo la collaborazione tra il sistema sanitario regionale e le altre istituzioni, parti sociali o espressioni della collettività che, a vario titolo concorrono alla realizzazione del Piano regionale della prevenzione, lo strumento strategico pluriennale adottato dalla giunta e attualmente in corso per le annualità 2020-2025, in coerenza con il Piano nazionale della prevenzione. Inoltre l’assessorato della Sanità indirizza e monitora l’attuazione dello stesso Piano regionale da parte delle Asl e in particolare le attività degli Spresal, i servizi di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che, oltre a un’importante azione di vigilanza, svolgono attività di informazione, formazione e assistenza”.
Il protocollo d’intesa, che resterà aperto a successive adesioni, prevede, tra le altre, azioni a sostegno dei programmi previsti dal Piano regionale della prevenzione 2020-2025, interventi di informazione e sensibilizzazione, progetti universitari, l’innovazione tecnologica delle procedure, per migliorare le condizione di salute e sicurezza dei lavoratori nei settori più a rischio, e lo scambio di informazioni, dati e flussi informatici per la realizzazione di studi e analisi volti a indirizzare politiche efficaci di prevenzione sul territorio. Il Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione, già istituito in Regione e presieduto dall’assessore della Sanità, avrà anche il compito di coordinare le attività delle istituzioni che hanno aderito all’intesa.
Le specifiche attività da mettere in campo saranno oggetto di specifici accordi attuativi che, secondo quanto previsto dal protocollo siglato oggi, dovranno indicare obiettivi, gli impegni assunti e i tempi di realizzazione.