Sider Alloys: cig e avanti con fonderia, sindacati preoccupati

Bisognerà attendere ancora per vedere uscire dallo stabilimento Sider Alloys produzioni di alluminio di qualità (bilette), perché non è stato completato l’impianto di omogeneizzazione.

Per ora si andrà avanti con la sola fonderia e le rifusioni di alluminio, attraverso la produzione di “placche”.

Inoltre è previsto un nuovo periodo di cassa integrazione ordinaria della durata di ulteriori 13 settimane. E’ quanto fanno sapere le segreterie territoriali di Fiom, Fsm, Uilm e Cub Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis-Iglesiente dopo un incontro con l’azienda.

“L’amministratore delegato della Sider Alloys ha rimarcato l’importanza del periodo che si sta attraversando, auspicando che si arrivi a concludere il percorso di finanziamento a garanzia Sace e Invitalia, più volte annunciato, in caso contrario si faranno scelte definitive che potrebbero essere dolorose per le garanzie produttive e occupazionali”, spiegano i sindacati che sono preoccupati per il mancato rilancio e il futuro dello stabilimento. “La volontà di indirizzare il futuro produttivo e i pochi investimenti, verso produzioni derivanti da rifusioni, è pericoloso per il rispetto delle garanzie che si attendono.. Anche le poche assunzioni (4), non suscitano entusiasmo, perché sono limitate alla durata delle rifusioni, ed evidenziano come l’azienda stia vivendo alla giornata senza idea di un piano industriale certo e condiviso, più volte richiesto.

Non si parla più del rilancio dell’alluminio primario, del revamping della sala elettrolisi, ossia di quell’accordo di programma e del piano industriale più concordati nei diversi tavoli locali regionali e nazionali”, dicono le sigle.

I sindacati chiedono “un cambio di passo” e alla politica nazionale e regionale di “essere protagonista: di far ripartire i tavoli di confronto per uscire dalla imbarazzante situazione di stallo, in cui ci si è infilati, con o senza Sider Alloys, a partire dalla convocazione del tavolo tecnico, previsto nell’accordo di programma del lontano 2018. con la partecipazione delle stesse organizzazioni, per rilanciare una vertenza ben lontana dal ritenersi conclusa”

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