“Onorevole presidente, lei è sicuramente al corrente della battaglia per salvare la residenza studentesca dell’Ex Civis che, per fare uffici e parcheggi, il ministero degli Esteri, vuole togliere dalla disponibilità pubblica, chiudendo per sempre gli alloggi per gli studenti, distruggendo lo storico teatro universitario Eduardo De Filippo e trasferendo un progetto formativo di alto valore culturale e sociale come quello di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini”.
A scriverlo è Daniele Silvestri, che ha promosso il Comitato salviamo Ex-Civis e Teatro Eduardo de Filippo, in una lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Il 6 marzo scorso, all’interno del teatro e della struttura, il nostro Comitato ha organizzato, insieme agli studenti, una grande manifestazione. Dopo le prime reazioni positive, però, tutto sembra poi caduto nel dimenticatoio. Lei saprà anche che Sport e Salute e il ministero degli Esteri stanno investendo 22 milioni di euro per i lavori di riqualificazione della Palazzina B e 32 milioni di euro per i lavori sulla Palazzina A. Con una spesa molto inferiore, probabilmente coperta dal Pnrr, si sarebbero potute riqualificare entrambe le palazzine per restituire alla città un grande studentato universitario, dotato di servizi e arricchito dal polo formativo e culturale di Officina Pasolini, con il bellissimo Teatro De Filippo al suo interno. Questa battaglia vede dalla nostra parte la Regione Lazio, il Comune di Roma, il Municipio XV, gli studenti, gli artisti e il mondo della cultura, tantissimi cittadini. Gli unici rimasti a combatterci sono il ministero degli Esteri e Sport & Salute. Entrambi rispondono al governo del Paese. Per questo – continua – mi rivolgo a lei personalmente, presidente Meloni, con la speranza che possa intervenire a bloccare un progetto incomprensibile, sbagliato sia nel merito che nel metodo. Un progetto del quale, peraltro, lei non ha alcuna colpa, avendolo solo ereditato, ma che lei ha il potere di fermare per impedire che venga smantellata una realtà che funziona davvero, della quale essere orgogliosi: le centinaia di posti letto, il progetto Officina Pasolini e il teatro”.
E aggiunge: “Provo a sbloccarle un ricordo: nell’ottobre del 2010 l’allora “Laboratorio Teatrale Universitario Eduardo De Filippo” mise in scena uno spettacolo, con la regia di Enrique Vargas, nel quale uno spettatore alla volta veniva condotto in un percorso narrativo interamente al buio, guidato da attori non vedenti. Uno di quegli spettatori era lei, da giovane ministro della Gioventù. Dicono sia uscita dal teatro con gli occhi lucidi e che abbia concesso un contributo al teatro. Da alcuni anni questo teatro, dove Eduardo ha tenuto le sue lezioni, offre spettacoli in modo gratuito, raro caso di utilizzo virtuoso delle risorse provenienti dal Fondo sociale europeo. Requisire questo piccolo spazio pubblico per farne una sala conferenze del ministero degli Esteri, che ha sede nel più grande edificio d’Italia (dopo la Reggia di Caserta), è davvero offensivo. La nostra battaglia continua perché vogliamo mettere gli attori in campo, a cominciare dal suo governo, di fronte alla gravissima responsabilità di negare agli studenti universitari centinaia di posti letto, di distruggere un Teatro con oltre 50 anni di storia, di svilire una proposta di qualità come quella di Officina Pasolini per creare uffici e parcheggi, cioè spazi chiusi, privati, non più accessibili al pubblico, ai cittadini. Le chiedo di intervenire per impedire questo terribile e irrimediabile errore e di rivendicare questa scelta. In ogni caso… Noi non ci fermeremo”.