Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil sollecitano un incontro urgente ai vertici Abbanoa contestando la nomina del nuovo amministratore delegato Salvatore Ledda, “componente del Cda da marzo 2021 e ora eletto al vertice”, fanno sapere i sindacati che denunciano “l’inadeguatezza nella gestione di una società che ha in mano il governo del bene pubblico acqua.
Un bene prezioso a rischio – si legge nella nota delle sigle – se si pensa che la concessione pubblica scadrà nel 2025 e le spinte verso una privatizzazione tolgono già il sonno a lavoratori, lavoratrici e sindacati per i riflessi che ciò potrebbe comportare a danno della collettività”.
“Fra pochi giorni l’assemblea l’assemblea dei soci (composta da Regione e Comuni) si riunirà per discutere il bilancio 2023 e verrà ufficialmente sancita la conclusione del mandato di questo consiglio di amministrazione – scrivono i segretari regionali Francesco Garau (Filctem), Marco Nappi (Femca) e Pier Luigi Loi (Uiltec) – non c’era alcun motivo stringente per questa nomina, un atto apparentemente inutile e politicamente scorretto se si pensa che, come recita l’articolo 13 dello Statuto, è competenza dell’assemblea dei soci nominare un nuovo Cda alla scadenza del mandato dell’attuale”.
Secondo i sindacati è necessario un intervento celere da parte della Regione e dei Comuni.
“Il futuro di Abbanoa e della gestione dell’approvvigionamento idrico in Sardegna – concludono Garau, Nappi e Loi – deve restare in mano pubblica, garantire un servizio efficiente per i cittadini e rispettare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente svolgono la loro attività con dedizione e professionalità”.