Un incontro “interlocutorio” che ha lasciato rappresentanti da Fiom Cgil, Fsm Cisl, Uilm Uil e Cub e rsu “insoddisfatti” sulla ripresa del confronto per la vertenza della Sider Alloys che, ribadiscono gli stessi sindacati, “non è affatto chiusa”.
E’ quanto emerge dal tavolo di fine mattinata al Mimit, tra governo (ministeri Imprese e Made in Italy e Lavoro), Regione Sardegna, azienda e organizzazioni dei lavoratori.
Questi ultimi hanno anche manifestato con un presidio davanti ai cancelli della fabbrica a Portovesme, dove è in corso il revamping dell’impianto in grado di produrre alluminio primario.
Secondo quanto trapela da fonti sindacali sono stati sviscerati tutti i temi in agenda: dalle questioni legate ai lavoratori già in azienda al reimpiego di quelli che sono ancora fuori, dalla possibilità di rinnovo della mobilità per gli operai non tornati al lavoro, al tema degli investimenti (quelli previsti dall’accordo del 2018 che sono stati erogati al 50% e i 180 milioni della garanzia bancaria) che sono legati a doppio filo all’ammodernamento delle celle elettrolitiche dello smelter, oggi fermo al 20%, e della fonderia, arrivato al 70%.
I sindacati, unitariamente, hanno espresso la necessità di risposte immediate ai lavoratori chiedendo da subito garanzie per le assunzioni e, in attesa, il rinnovo della mobilità.
Prossimo confronto sarà ai primi di novembre sempre al Mimit per sviscerare tutte le problematiche emerse oggi.