“Disconosciamo la gestione fatta finora della sanità in Gallura e non siamo più disposti ad interloquire con i manager aziendali, perché li riteniamo incapaci di gestire questa situazione”.
Sette sindaci dei dell’alta Gallura si sono dati appuntamento questa mattina nel palazzo municipale di Tempio Pausania: all’ordine del giorno della riunione, convocata subito dopo la conferenza sociosanitaria ospitata nell’Auditorium del museo di Olbia, una richiesta forte alla Regione e al nuovo assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, di avere d’ora in avanti un confronto diretto con Cagliari, escludendo dal dialogo il direttore generale della Asl di Olbia, Marcello Acciaro.
Ieri l’assessore Bartolazzi era collegato in videoconferenza con l’assemblea olbiese, ma per impegni sopraggiunti ha dovuto abbandonare il collegamento, lasciando i sindaci dell’alta Gallura senza risposte.
“Il nostro disappunto è conseguente alle aspettative che avevamo di parlare con il nuovo assessore – afferma Gianni Addis, sindaco di Tempio -. Non abbiamo nessun pregiudizio nei suoi confronti, ma gli chiediamo di incontrarci al più presto. Non saremo noi ad armare le piazze, ma sicuramente saremo alla testa di manifestazioni che dovessero essere organizzate in maniera civile, ferma e determinata”.
“Il fallimento di questa gestione della sanità è ormai certificato”, tuona il primo cittadino di Aggius, Nicola Muzzu, che ha avanzato la proposta di aprire uno sportello nell’ufficio dell’Unione dei Comuni, dove i cittadini possano denunciare i casi di malasanità. “Da otto anni siamo stai riempiti di grandi promesse dai vari manager che si sono succeduti – afferma il sindaco di Luogosanto Agostino Pirredda – dicevano che avrebbero messo tutto a posto. Forse ora è il caso di costruire un modello della sanità sarda che tenga conto dei piccoli paesi, della loro distanza dai centri più grandi, dell’assenza dei trasporti pubblici e di strade sicure. A Luogosanto tra qualche settimana il medico di medicina generale andrà in pensione, e io sono già terrorizzato perché non posso dare risposte ai miei concittadini, sono disarmato e molto preoccupato”.