Sistema Regione, Soru incontra i dipendenti

«La macchina regionale è bloccata: l’organizzazione, gli strumenti materiali e digitali, la situazione del personale sono rimasti indietro. È urgente rimetterla al passo coi tempi. Servono concorsi, dare stimoli a chi ci lavora e avvicinare l’amministrazione al cittadino». L’ha detto il candidato della Coalizione sarda Renato Soru nell’intervento che ha chiuso l’incontro coi dipendenti del sistema Regione, oggi pomeriggio a Cagliari. Coordinato da Antonio Ara, l’incontro ha dato voce a lavoratori, funzionari e dirigenti che hanno fatto il punto della situazione sulla macchina regionale, illustrato cosa funziona, cosa non funziona e quali urgenze ci sono.

«È un incontro emozionante. Dalle vostre parole emerge però il vuoto che si trova a vivere l’amministrazione regionale – ha detto Soru alla platea -. Un vuoto che è di progettualità e di organizzazione. Ci sono impegno, buona volontà, talenti e competenze nei dipendenti, ma anche frustrazioni, poca motivazione e fastidio verso la pervasività della politica.» «Abbiamo – ha continuato il candidato – dodici assessorati figli di un’altra epoca, rigidi e intoccabili, un’organizzazione ministeriale che non permette flessibilità o la creazione di strutture per progetti ed emergenze che invece sono ormai utilizzate a livello nazionale.

Quindi il primo passo è fare la legge statutaria e poi rimettere mano alla legge 1, quella sull’organizzazione: bisogna cancellare le stratificazioni, soprattutto quelle di questi anni, grazie alle norme intruse nelle leggi di bilancio. E dopo queste, occorre aggiornare la legge 31, quella sul personale della Regione. Non solo, bisogna rimettere mano agli aspetti contrattuali: il contratto è fermo al 2001, non tiene conto di tanti aspetti del lavoro di oggi.» «Anche gli strumenti digitali non sono in linea coi tempi – ha detto il leader della Coalizione sarda -. Il sito della Regione è tornato indietro: fino a pochi mesi fa era ancora quello del 2007, in quello nuovo non si trova nulla e le delibere non vengono più pubblicate. E il sistema dei siti tematici, che tanto apprezzamento aveva riscosso negli anni, è stato abbandonato.

Non esiste più l’intranet regionale che aiutava il lavoratore a tenere traccia del suo ruolino. Insomma, c’è stata una grossa spesa nell’informatica, ma non si sa per cosa sia stata usata.» Soffermandosi poi sulla necessità di inserire nuove risorse nell’amministrazione, Soru ha detto: «Ho visto gli ultimi concorsi che sono stati fatti, con i quiz simili a quelli usati nell’università. È un sistema troppo simile a una lotteria, influenzato da troppi fattori casuali. Penso che i concorsi debbano essere pensati in maniera vocata a prendere le migliori competenze e le persone più adatte al servizio pubblico. E anche le migliori competenze per le singole necessità. Servono poi dirigenti, capaci di creare un clima di lavoro che favorisca la produttività e un migliore servizio ai cittadini.»

«La pubblica amministrazione non può essere solo quella che verifica, controlla, sanziona, come troppo spesso è ridotta oggi con interi assessorati bloccati dalle rendicontazioni dei contributi regionali. Ma serve – ha concluso Renato Soru – una Regione dove si lavora bene, in armonia, che accoglie e ha un ruolo di consulenza e accompagnamento per far crescere gli altri. Questo dovrebbe essere il fondamento rivoluzionario della pubblica amministrazione.»

Exit mobile version