“Nell’incontro tra la presidente della Regione, il ministro Pichetto Fratin e l’assessore Emanuele Cani solo una parvenza di rassicurazione sulle rinnovabili. Quando leggiamo che impongono alla Sardegna una quota di 6,2 gigawatt, cioè 3-4 volte di più di quello che serve alla Sardegna, ci rendiamo conto che la Regione non sta davvero contrastando questo eccesso di energia”.
Paure e dubbi sull’eolico e sul solare sono stati espressi questa mattina in un sit in sotto il palazzo regionale di viale Trento dagli attivisti di alcune associazioni ambientaliste.
Per questo sono stati esposti striscioni e bandiere: “Sardegna fuori dal fosso” il messaggio principale. Ma anche un invito alla presidente della Regione Todde: “La terra è dignità dei luoghi, della persone che vivono quei luoghi, storia e cultura della propria comunità”. “L’energia alternativa ci sta anche bene – ha detto all’ANSA uni dei referenti – ma nella misura giusta e dove si può fare. La mappa e le aree idonee devono essere rispettose dei beni paesaggistici. Non si deve far diventare la Sardegna una ciabatta di impianti eolici.
Il Thyrrenian link è funzionale a questi disegni: noi diciamo no alla servitù energetica in Sardegna. Il disegno di legge sulla sospensione? Dimostra che questo governo regionale non è né carne né pesce. Bisogna solo decidere la quota che serve ai servi. E basta”.