Sono 70 i militanti dell’area indipendentista, antagonista e libertaria che sono stati indagati dalla Procura di Sassari a seguito di un sit-in svolto davanti al carcere di Bancali.
Oggi sull’argomento interviene la Segreteria Regionale di Rifondazione Comunista che esprime la sua solidarietà alle persone indagate.
“Non solo perché pensiamo che quella mobilitazione avanzasse una richiesta giusta, ma, a monte, perché consideriamo inaccettabile la repressione di chi manifesta liberamente la propria opinione politica”, scrive nella nota Rifondazione.
“In Sardegna (in modo particolare) è in atto, da anni, una pericolosa operazione di criminalizzazione del dissenso di cui questa vicenda è solo l’ultimo esempio. Solo considerando gli anni più recenti, possiamo ricordare le accuse di blocco stradale per chi ha manifestato a sostegno dei pastori sardi e quelle di (addirittura!) terrorismo rivolte a compagni e compagne del movimento contro le basi militari” … “Queste operazioni rendono ancora più attuale la lotta per l’attuazione dei principi fondamentali della Democrazia e dello Stato di Diritto: vogliamo vivere in città e comunità dove si possa liberamente manifestare il proprio pensiero senza temere di finire sotto processo”, conclude la nota