L’intera platea del rinnovato Teatro all’aperto di Tharros, sold out già da diverse settimane per uno degli appuntamenti più attesi del cartellone dell’Estate di Mont’e Prama, ha salutato con una lunga standing ovation la performance di Roberto Bolle, accompagnato sul palcoscenico da António Casalinho, Travis Clausen-Knight, Margarita Fernandes, Osiel Gouneo, Daichi Ikarashi, Tatiana Melnik, Mariko Sasaki e Casia Vengoechea. Oltre ottanta minuti di passi a due e assoli che hanno strappato applausi a scena aperta.
La serata è stata aperta da uno speciale intervento musicale, dal titolo Stella di Tharros, che ha coinvolto il sassofonista nuorese Gavino Murgia, insieme a Jarrod Cagwin alle percussioni, che insieme hanno dato vita ad una colonna sonora per un assolo dell’étoile della Scala di Milano: un omaggio al territorio che ha ospitato lo spettacolo per celebrare il cinquantesimo anniversario dal ritrovamento del complesso statuario di Mont’e Prama. «Questa collaborazione – ha affermato Murgia – è nata l’anno scorso, a novembre, quando ci hanno chiamato, distintamente, per esibirci per uno spettacolo in seno alla candidatura di Roma all’Expo 2030. Ci siamo confrontati con il coreografo e il management e da lì è nata la composizione. Si tratta di una suite di circa otto minuti, strutturata in tre differenti momenti musicali. Un brano melodico, con una parte ritmica mediterranea, percussiva, oltre chiaramente al sassofono e alla voce».
Il gala di Roberto Bolle and Friends, un viaggio attraverso stili e scuole differenti capace di mescolare molteplici emozioni – il divertimento e il dramma, l’ironia e l’eleganza, il classico e il contemporaneo – è quindi proseguito con Esmeralda, poi il pas de deux maschile Les Indomptés datato 1992 del coreografo francese Claude Brumachon su musiche di Wim Mertens e ripresa coreografica di Benjamin Lamarche. Quindi il celebre Don Chisciotte, Chiaroscuro – una recente creazione di Simone Valastro con le musiche di Claude Debussy, solo dedicato a Bolle – e Il Corsaro, per poi lasciare la scena a Spring Waters e Les Bourgeois, quest’ultima con coreografia di Ben Van Cauwenbergh e le musiche di Jacques Brel. Senza pause e tra gli applausi è seguita la contemporanea I, con coreografia di Philippe Kratz. Chiusura con la struggente interpretazione di In Your Black Eyes, un assolo di Patrick De Bana sulla musica di Ezio Bosso. Standing ovation per una serata da incorniciare.
Soddisfazione per il grande successo dell’iniziativa è stata espressa dal Presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, che ha dichiarato: «È stata una serata che non abbiamo difficoltà a definire magica. Una commistione tra mondi della cultura, tra arti, la grande danza in uno scenario unico. I visitatori sembrano apprezzare la proposta della Fondazione Mont’e Prama, un mix di ricerca scientifica, di tutela e di grandi eventi di valorizzazione. L’aumento dei visitatori negli ultimi due anni del venti percento rispetto al periodo pre-pandemico sta a raccontare questo e credo che questa sarà la direzione sulla quale proseguiremo».