Solinas denuncia il costo dell’insularità ma dimentica la “gazzosa” fatta quando il tema fu introdotto in costituzione

Il gap dell’insularità costa in media 5.700 euro all’anno ad ogni sardo, queste le parole del Governatore Christian Solinas davanti ai componenti della commissione Bicamerale per il contrasto degli svantaggi legati all’insularità ma dimentica i festeggiamenti di un anno fa per le modifiche costituzionali che introducevano in Costituzione proprio l’insularità.

Insomma “gazzosa”, questo è il termine giusto per spiegare cosa è stato votato dalle Camere non più tardi di un anno fa su pressione dei Riformatori sardi ed è lo stesso presidente della Regione a confermarlo snocciolandi numeri sui costi dell’essere isola.

“L’insularità determina la perdita di 5.700 euro pro capite, che corrisponderebbe a oltre un quarto di Pil pro capite e a circa 9,2 miliardi di euro di minore prodotto annuo, pari a circa il 26% del Pil complessivo del 2019” e la chiama tassa dell’insularità Solinas, sottolineando che la perdita di Pil complessivo che ne deriva “si quantifica tra i 6,1 e i 12,2 miliardi di Pil, vale a dire tra il 18 e il 35% del Pil regionale complessivo”.

Insomma l’insularità in Costituzione non è servita a nulla se non a fare un pò di gazzosa elettorale per Riformatori in primis, ma anche maggioranza e opposizione in Consiglio Regionale.

 

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