Potrebbero essere una risorsa importante e aiutare il Veneto a fronteggiare il problema stringente della carenza di manodopera. Insomma, “forze nuove” da riportare a casa. Chi? Gli oriundi, ovvero i discendenti dei veneti emigrati all’estero che sono rimasti a vivere nel nuovo paese. L’idea di lanciare un appello ai giovani discendenti dei veneti nel mondo è dell’assessore regionale al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, che da un po’ di tempo a questa parte medita su questa idea. E un mese fa ha incontrato il presidente dei Veneti nel mondo per coinvolgerlo nella cosa. Oggi il tema è stato proposto, intanto, ieri, nella prima giornata di lavori della tre giorni della Consulta dei Veneti nel mondo a Vicenza.
“I Veneti nel mondo rappresentano un valore importante per la nostra regione e cinque milioni di discendenti dei veneti oggi residenti fuori dall’Italia sono una risorsa molto importante a tanti livelli. Uno di questi è il lavoro. Un mese fa insieme all’assessore Donazzan abbiamo incontrato il presidente dei Veneti nel mondo Aldo Rozzi Marin per discutere il tema della possibilità di coinvolgere l’associazione, informando le comunità dei nostri oriundi che in Veneto, nella loro terra di origine, siamo a disposizione per accogliere giovani che volessero venire a lavorare qui”. Lo dice l’Assessore regionale ai flussi migratori Cristiano Corazzari che ieri mattina ha partecipato alla giornata di apertura dei lavori della Consulta dei Veneti nel mondo e il contestuale Meeting del Coordinamento dei giovani veneti e giovani oriundi veneti residenti all’estero, in programma a Vicenza fino a domani.
“Auguro buon lavoro alla Consulta dei Veneti nel mondo e al Coordinamento dei giovani veneti e giovani oriundi veneti residenti all’estero- dichiara l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan- confido sia l’occasione per affrontare il tema del possibile ritorno in patria dei discendenti degli oriundi veneti, in particolare dei giovani. In occasione dell’incontro che abbiamo fatto con il collega Corazzari ho anticipato la volontà di aprire un ragionamento per riportare forze nuove in Italia, rivolgendoci prioritariamente ai Veneti nel mondo. La carenza di manodopera è un problema serio e questa è una via utile da percorrere”.
Donazzan ha anche già dato mandato a Veneto Lavoro “di valutare la possibilità di aprire sportelli online dedicati alle nazioni in cui sono presenti i Veneti nel mondo. Potremmo ragionare su sportelli lavoro che possano diventare punti di riferimento per fornire le richieste delle nostre aziende ai discendenti degli oriundi veneti. L’obiettivo è quello di cercare di costruire un flusso regolare tra paesi di partenza e Italia, nello specifico del Veneto”.