Comuni preoccupati: cosa succederà ad Abbanoa dopo la scadenza dell’affidamento della gestione dell’acqua da parte dell’Egas? C’è anche un dubbio – sollevato oggi in una conferenza stampa dal presidente del consiglio regionale dell’Anci Alberto Urpi e dal presidente Emiliano Deiana – sulla data dello stop: 2025 o 2028.
“In un documento dell’Egas – ha spiegato Urpi – la scadenza è nel 2028, in un altro del piano industriale è nel 2025.
In ogni caso è giusto sapere, programmare: perché 2025 o 2028, la scadenza è domani”.
Per questo l’Anci ha chiesto ad Abbanoa di convocare una nuova assemblea dei soci.
E nel frattempo sta chiedendo agli stessi Comuni soci di mobilitarsi perché questa assemblea sia convocata.
L’ultima assemblea risale allo scorso dicembre: “Ma c’è stata poca partecipazione – ha detto Deiana – per questo come Anci ci siamo sentiti in dovere di responsabilizzare gli stessi comuni perché, anche con le regionali alle porte, si faccia chiarezza sulla gestione dell’acqua in Sardegna”.
Nessun processo alle intenzioni – hanno detto Urpi e Deiana – ma risposte e documenti su “piano industriale, manutenzioni, perdite idriche, investimenti, risparmio energetico”.
Ipotesi privatizzazione? “Personalmente- ha detto Deiana – io sono per l’acqua in salde mani pubbliche. Cioè in salde mani dei Comuni: la Regione dovrebbe dismettere le quote, ma siamo in una situazione di stallo perché allo stesso tempo i Comuni vogliono chiarezza sullo stesso passaggio delle quote”.
Una richiesta anche ai candidati alle regionali: “Vorremmo che dicessero – ha detto Deiana – che cosa ne pensano sulla gestione dell’acqua. Cosa non è andato bene? Che cosa si può migliorare?”.
L’Anci ha chiesto, ad esempio sui depuratori, attenzione sull’utilizzo del fotovoltaico per rendere gli impianti autosufficienti. E sollecita anche che sul futuro dell’acqua si valutino la posizione e le esigenze di chi – 27 Comuni sardi – è rimasto fuori da Abbanoa.
Dal sindaco di Belvì Maurizio Cadau un appello: “Nell’ultimo decennio si è accentuato il problema della siccità. Pensando anche al mondo agropastorale vogliamo capire quali saranno gli investimenti”.