Impegno nella lotta alle povertà e per il lavoro.
Ma anche miglioramento della sanità e uso intelligente dei fondi del Pnrr.
Sono le richieste della Cisl sarda alla politica in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.
“I problemi in questa regione sono tanti – ha detto il segretario regionale Gavino Carta nel corso di una conferenza stampa – dalla povertà al lavoro sino alla sanità con una persona su tre che non si cura e non fa i controlli. Il diritto alla salute deve essere rispettato”.
Altro tema fondamentale, da affrontare nei primi mesi della legislatura – suggerisce Carta – è quello dell’utilizzo delle risorse a disposizione: “Averle e non saperle spendere è assurdo: indispensabile un efficientamento”. La Giunta? “Su alcuni temi come l’energia – ha detto Carta – siamo tornati al punto di partenza. Le crisi aziendali sono ferme. La sanità si è incagliata in una carenza di personale. Questa legislatura non ha cambiato nulla. Ma nella realtà queste situazioni si sono nel frattempo aggravate. Ma anche sui fondi Pnrr non abbiamo visto una vera cabina di regia. Chiediamo al consiglio una trasversalità di intenti con quattro priorità da risolvere.
Importante che i cittadini vadano a votare”.
In Sardegna – spiega il sindacato – sulla base di alcuni indicatori quali tasso di disoccupazione, ammortizzatori sociali straordinari ed in deroga, e di una valutazione empirica, il numero di famiglie senza reddito da lavoro supera il numero di 120mila su un totale di circa 700mila (726.348) famiglie.
Cresce anche il ricorso alle prestazioni sociali in Sardegna: le domande di Naspi (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) nel 2021 erano 74.641 e nel 2022 89.741.
Anche le pensioni, per la gran parte, hanno importi al di sotto dell’indice di povertà relativa.