La chiamano transizione ecologica, la fanno passare come una scelta obbligatoria in materia ambientale, ma in nome del cosiddetto “green”, a tutti i costi, le leggi italiane stanno incentivando un assalto selvaggio al nostro territorio da parte delle multinazionali del vento e del fotovoltaico, con la Sardegna in prima linea in questo futuro disastro ambientale.
Attirate dai fondi del Pnrr e dagli sgravi fiscali che hanno reso le rinnovabili un business privo di rischi, le imprese stanno presentando al ministero centinaia di progetti che vorrebbero trasformare la Sardegna in un hub energetico per tutta Europa.
Un disastro per il settore agricolo, pastorale e quello del turismo, tutto questo senza che le comunità locali, possano opporsi.
La quantità e la grandezza degli impianti che si vorrebbero realizzare non è’ però giustificata dal reale fabbisogno della popolazione, non solo sarda ma neppure italiana. Già oggi, la produzione di energia in Sardegna è superiore alla richiesta, il prospettiva si produrrebbe assai più energia di quella necessaria e intanto interi territori verrebbero cancellati… e la politica?
Di Simone Spiga
Direttore di ReportSardegna24