“Fermare subito i bombardamenti in Libano”. Questo lo striscione srotolato davanti al Pantheon a Roma, in piazza della Rotonda, al sit-in con gli studenti di Cambiare Rotta e Osa, il movimento Potere al Popolo, e alcuni attivisti dei Giovani palestinesi italiani, per dire “stop ai bombardamenti in Libano e al genocidio a Gaza”.
“Palestina Libera” urlano i partecipanti al presidio.
Tra i manifestanti che prendono parola in piazza viene ricordato l’appuntamento del 5 ottobre per il corteo nazionale organizzato a “un anno dal genocidio in Palestina”, ma attualmente vietato dalla questura. “Il governo vuole reprimere il dissenso. Il 5 saremo comunque in piazza”, affermano i palestinesi. Molti i cori contro Israele e il governo italiano Al presidio si è tenuto un minuto di silenzio per “Hassan Nasrallah”, leader di Hezbollah ucciso nelle ultime ore, “ma soprattutto per tutti i civili libanesi che perdono la vita. E per chi vive nei campi profughi ed è costretto a sfollare. Il Libano è un paese sovrano. C’è un atto di pirateria internazionale”, ha detto un attivista libanese dal megafono.
Tra le tante bandiere sventolate alla manifestazione, anche quella dell’organizzazione Hezbollah.