La Regione ascolti i cittadini e intervenga per tutelare l’agro di Selargius bloccando l’avvio della costruzione di due stazioni elettriche (una di conversione e una di smistamento) da parte di TERNA SpA: lo chiede un’interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessora dell’Industria Anita Pili e quello dell’Ambiente Marco Porcu, prima firmataria la consigliera regionale del gruppo Alleanza rossoverde Laura Caddeo.
“La localizzazione delle due stazioni elettriche che rientrano nel progetto Tyrrhenian Link, il collegamento HVDC (alta tensione in corrente continua) tra la penisola italiana, la Sicilia e la Sardegna – si legge nel documento sottoscritto anche dagli altri consiglieri rossoverdi Eugenio Lai, Daniele Cocco, Diego Loi, Maria Laura Orrù e Antonio Piu – è stata scelta da Terna SpA con il benestare dell’amministrazione di Selargius e va a sottrarre 17 ettari di terreni all’agro, suolo agricolo che diventa zona G del PUC (le parti del territorio destinate ad edifici, attrezzature ed impianti, riservati a servizi di interesse generale e/o sovracomunale).”
Questa localizzazione – sottolinea l’interrogazione – è avvenuta “senza avere conoscenza dei progetti e dell’alto impatto ecologico ambientale. Inoltre, confligge con i progetti di sviluppo che la stessa amministrazione aveva predisposto per l’agro nel 2015 con l’approvazione di uno studio di fattibilità finalizzato allo sviluppo economico produttivo dell’agro e all’occupazione giovanile.”
Inoltre, “quei terreni presentano caratteristiche di alto rischio idrogeologico e archeologico tanto che la giunta comunale di Selargius ha deliberato nel 2019 la costruzione di una vasca di laminazione per difendere la città da alluvioni.”
Esiste anche un problema di informazione e partecipazione della cittadinanza, osservano Caddeo e i consiglieri rossoverdi. Infatti, “l’ufficio tecnico comunale, su indicazione del sindaco, ha portato avanti la procedura con TERNA senza convocare immediatamente il Consiglio Comunale e la prima fase autorizzativa nel 2021 si è svolta in pieno lockdown, senza un adeguato coinvolgimento della cittadinanza (previsto per legge), senza VIA (valutazione impatto ambientale), senza VAS (valutazione ambientale strategica) e senza una valutazione dell’impatto acustico e del possibile inquinamento elettromagnetico.”
“Nell’indifferenza dell’amministrazione comunale e regionale – dice ancora il gruppo rossoverde – , i cittadini selargini, le associazioni ambientaliste e gli esponenti politici locali stanno provando a fronteggiare una vera e propria invasione del territorio, rapportandosi con altri comitati sorti in Sardegna in difesa dei territori e con il comitato di sindaci e sindache che hanno scelto di opporsi all’assalto energetico senza pianificazione e rispetto delle autonomie e autorità locali.”