“So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini.
Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza”.
Monta la polemica sul post scritto su Facebook da Marcello De Angelis, ex terrorista nero, cognato dell’ex Nar Luigi Ciavardini e oggi responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca.
“Ho espresso il mio dissenso. E sono finito sul rogo. Da uomo libero”, scrive oggi su Facebook De Angelis, in risposta alle tante critiche subite dopo la sua dichiarazione sulla strage di Bologna. “Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare – prosegue De Angelis in un altro post- . E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo – ricorda De Angelis -. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio”. “Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”, conclude De Angelis.