La cittadina di Barsalogho, 30 chilometri a nord di Kaya, capitale della regione del Centro-Nord in Burkina Faso, è stata bersaglio di un attacco terroristico che lo scorso 24 agosto ha fatto più di 150 vittime, tra cui 22 cristiani. Lo rende noto oggi Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) sul proprio sito Internet citando proprie fonti locali. Tra le vittime ci sarebbero donne, bambini e anziani. L’attacco, che sembra sia durato ore, è il terzo di questo mese e uno dei più sanguinosi nella storia del Paese, afflitto dal terrorismo islamico dal 2015.
Secondo diversi resoconti dei media locali, i residenti della comunità di Barsalogho stavano scavando trincee difensive per proteggersi dagli attacchi terroristici, quando più di 100 jihadisti sono apparsi in motocicletta e hanno aperto il fuoco con armi automatiche su civili e soldati. Fonti locali hanno riferito ad Acs che il numero dei morti è stato così alto che nell’arco di tre giorni non è stato possibile seppellire tutte le vittime.
In precedenza, due attacchi terroristici sono stati compiuti nella provincia di Nayala, nella regione di Boucle du Mouhoun. Il 4 agosto scorso uomini armati sono entrati nel villaggio di Nimina e hanno rapito oltre 100 uomini di età compresa tra i 16 e i 60 anni, la cui ubicazione attuale è sconosciuta. Successivamente, il 20 agosto, fonti locali hanno riferito ad Acs di attacchi nei villaggi di Mogwentenga e Gnipiru, dopo i quali parte della popolazione è fuggita.