Un ampio insediamento, sotto le acque dello stagno di Cabras, in provincia di Oristano, terra dei Giganti di Mont’e Prama.
Per geometrie e dimensioni, le strutture sommerse sembrano compatibili con quelle dell’architettura nuragica.
Dietro questa che si configura come un’ipotesi da avvallare dal punto di vista archeologico scientifico, c’è il lavoro di un architetto paesaggista di Cabras, Giuseppe Sanna, 31 anni.
Il suo studio, pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica di Classe A “Restauro Archeologico”, edita da “Firenze University Press”, si concentra sulle connessioni visive dei nuraghi nella penisola del Sinis. Queste connessioni – che hanno anche permesso all’architetto di censire cinque nuovi nuraghi – puntano tutte sulla zona di Conca Illonis, insediamento di età preistorica, all’angolo sud-ovest dello stagno. “Ho scelto di sintetizzare le connessioni visive seguendo gli assi cardinali est-ovest, dal mare allo stagno e nord sud, dalla punta sud di Capo San Marco al sito di Monte Prama”, spiega Sanna.
Sarà importante stabilire anche la datazione delle costruzioni dell’insediamento che lo studioso sardo ha individuato attraverso strumenti digitali come il Geographic information system e foto aeree attraverso un software.
“Uno studio che porta un dato interessante e che pone degli interrogativi, ma che necessariamente va verificato con l’indagine archeologica. L’immagine sembra riflettere elementi tipici dei villaggi nuragici del 14-13/o secolo A.C, quindi età del bronzo recente e finale”, osserva l’archeologo Momo Zucca.
“Gli studi costituiscono sempre un punto di appoggio per le ricerche future e le sollecitazioni – sottolinea Giorgio Murru, responsabile area ricerca didattica della Fondazione Mont ‘e Prama – l’architetto Giuseppe Sanna ha portato avanti un lavoro meritevole. Si tratta di ipotesi che vanno avvallate e confermate da una ricerca archeologica-scientifica. La Fondazione Mont’e Prama, nei mesi scorsi, ha presentato un progetto di prospezione dello stagno, frutto della sinergia con le Università di Sassari e del Salento. Il prossimo autunno avvieremo nella laguna una serie di ricognizioni per conoscere e capire che cosa custodiscono queste acque”.
Per il sindaco di Cabras Andrea Abis si tratta di “uno studio eccezionale fatto da un giovane del paese. Questa lettura su grande scala ha certo bisogno di una campagna di scavi e una ricerca mirata”.