Sudan, per l’Onu la situazione alimentare è ‘allarmante’

La situazione della sicurezza alimentare in Sudan è “profondamente allarmante” con oltre il 42% della popolazione colpita da grave insicurezza alimentare.

Lo ha affermato oggi a Ginevra il vice Rappresentante Fao in Sudan, Adam Yao.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), che definisce le cinque fasi dell’insicurezza alimentare, la proiezione da luglio a settembre 2023 rivela che il numero di persone in condizioni di insicurezza alimentare rispetto all’ultima analisi condotta nel maggio 2022 è quasi il doppio.

Ciò significa che 20,3 milioni di persone in tutto il Sudan (oltre il 42% della popolazione) si trovano ad affrontare alti livelli di insicurezza alimentare.

Di questi, 14 milioni (29% della popolazione) si trovano nella Fase 3 dell’IPC (che indica una crisi), e quasi 6,3 milioni di persone (13%) al livello IPC Fase 4 (emergenza), ovvero a un passo dal livello di massima allerta di 5 (che indica carestia/catastrofe), ha detto Adam Yao in un videocollegamento.

“La situazione è critica. Stati come Khartoum, Kordofan meridionale e occidentale e parti del Darfur sono i più colpiti, con oltre la metà della loro popolazione che affronta la fame acuta”, ha commentato il rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao).

La situazione in Sudan è precipitata dal 15 aprile 2023 scorso, con lo scoppio di un conflitto tra l’esercito sudanese (Saf) e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf). Il conflitto ha aggravato una crisi umanitaria già esistente e ha ulteriormente deteriorato la situazione della sicurezza alimentare. Le Nazioni Unite hanno quasi completato la distribuzione di sementi di colture di emergenza a circa 1 milione di agricoltori in 15 stati. Con oltre 650.000 agricoltori raggiunti finora, il raccolto di novembre 2023 è ben posizionato per soddisfare il fabbisogno di cereali di milioni di persone in tutto il Sudan, ha aggiunto Adam Yao. Dall’inizio del conflitto, il Programma alimentare mondiale ha fornito assistenza alimentare e nutrizionale d’emergenza a 1,6 milioni di persone in tutto il Sudan.

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