Tre appuntamenti in altrettanti fine settimana (11 – 18 e 26 novembre) per riscaldare se fosse ancora possibile un autunno già di per sé tiepido con le atmosfere avvolgenti del teatro e dei suoi interpreti.
Vivere la bellezza delle storie, emozionarsi per i contenuti in un villaggio che così si apre al mondo e abbatte i confini senza senso.
Nasce anche per questo Sunidentità – a teatro, una rassegna che si proietta in questo fantastico mondo della recitazione andando ad esplorare temi e interpreti che fanno dell’identità, della poesia e dell’internazionalità il loro carattere distintivo.
Tre spettacoli: i primi due di sabato, il terzo e ultimo di domenica, scelti per stimolare l’ascolto, favorire il dibattito, creare un momento di unione e condivisione e perché no anche di crescita.
“E’ uno dei percorsi che ci interessava attivare per dare un ulteriore strumento alla comunità per leggere la realtà, emozionarsi e vivere a diretto contatto con i protagonisti un momento creativo di grande crescita. Gli attori in scena delle tre serate e i musicisti che li accompagneranno sono stati scelti proprio per le tematiche che portano avanti da anni, per la professionalità e la non comune passione”, dice il sindaco di Suni Massimo Falchi.
Per il consigliere con delega alla Cultura Luca Urgu Sunidentità – a teatro nasce per l’esigenza di apertura e confronto con temi sensibili e sempre attuali che possono e devono chiamare chiunque assisterà agli spettacoli oltre che all’intrattenimento anche ad una riflessione su lingua, identità, emigrazione, poesia e varie forme di disagio.
SOS SINNOS di e con Giovanni Carroni con Omar Bandinu e Fabio Coronas
Si inizia sabato 11 novembre, alle 19. 30, nello spazio della ludoteca comunale di via Sindia (che ospiterà anche gli altri due successivi appuntamenti) con lo spettacolo tratto dal romanzo Sos Sinnos di e con Giovanni Carroni. Sul palco oltre all’attore e regista nuorese conosciuto anche dal pubblico del grande e piccolo schermo oltre che dal teatro i musicisti Omar Bandinu e Fabio Coronas.
“Sos Sinnos” pubblicato postumo nel 1983 (ed. Della Torre, Cagliari) a tre anni dalla morte prematura dell’autore Michelangelo Pira, intellettuale che ha lasciato un grande vuoto nella cultura isolana, Sos sinnos (i segni) rimane il tentativo più importante di usare la lingua sarda – nella varietà bittese – per un’opera di respiro mondiale, che facesse propri gli esiti più importanti della letteratura e delle scienze umane del ‘900.
Raccolti e ordinati da Bachisio Bandinu i materiali sono scanditi in cinque parti.
Con un percorso di derivazione analitica, la prima (Su tempus de su parpu e de s’arrastu – Il tempo del tasto e del fiuto) segna il passaggio dall’immateriale alla natura, e all’incarnazione nell’umano, con la coscienza del vivente che esprime versi inarticolati. Questi poi, lentamente, si fanno parola e poi scrittura, ma a-semantica, quasi geroglifica, che solo su deinu – l’indovino, che dà il titolo alla seconda parte – sa interpretare.
Nelle due parti seguenti, Pira entra dunque nell’universo dei personaggi e de sos contos – i racconti – del suo paese, Bitti. Avendo ben presenti i rischi del realismo e del folclorismo, il mondo pastorale narrato da Pira anche nell’aneddoto (Milianu, Emiliano) assume una forte carica simbolica.
Nell’ultima parte, più scopertamente, Pira stesso si fa personaggio del mondo che racconta, e in una progressione visionaria chiama l’umanità perduta del proprio villaggio e del mondo intero a tornare sa Libra, malgrado sia una crastazza, una pietraia buona solo per le capre.
“Reise nach Deutschland”. Di e con Mauro Salis, regia Elena Musio
Ha un titolo in tedesco questa nuova produzione Di e con Mauro Salis, per la regia e produzione di Elena Musio di Ilos Teatro Lula. Il monologo comico-satirico, che comincia con un viaggio di Mauro in Germania, un viaggio pieno di paure ma anche di strane scoperte; “è possibile far ridere un tedesco senza parlargli per forza del nostro deficit?”…”sui tetti ripidi di Norimberga scivola la neve…ma pure i gatti”.
Un allontanamento dalla nostra amata isola che ci mette, inaspettatamente, davanti ad usi e costumi, talvolta curiosi e a volte incomprensibili. Un viaggio a metà tra il sogno e un’inattesa realtà, se confrontata con usi e costumi della terra natia, come quando vede un tedesco correre per 200 metri, con una cicca in mano, tenuta come una torcia olimpica, per buttarla nell’apposito cestino.
Lo spettacolo si muove, tra il serio e il faceto, in un costante parallelismo, tra la realtà teutonica e la Sardegna; uno dei pochi punti di contatto, il nostro bravo comico, lo riscontra, nel considerevole consumo della tanto amata birra.
Lo spettacolo in italiano – ma Salis da buon barbaricino – siamo sicuri che inserirà a sorpresa il sardo, utile per servoire battute esilaranti che non riesce a trattenere e a non esprimere che nella sua lingua madre.
Mauro Salis esplora dunque con strumenti a sicuro effetto il mondo dell’emigrazione isola in questo viaggio reale a Norimberga, a contatto con i tanti sardi che vivono in Germania e animano le attività dei circoli, piccole – grandi enclave di sardità a migliaia di chilometri di distanza dall’Isola dove comunque sardi della terza generazione si ritrovano e tengono vivo il legame con la terra madre.
Alda… fior di poesia con Valentina Loche e Gianfranco Delussu
Terzo ed ultimo appuntamento, domenica 26 novembre, con Alda… fior di poesia..emozioni e distorsioni in un reading follemente poetico.
Reading che ha esordito nell’aprile 2016 a Gavoi all’interno della manifestazione “Invasione poetica” organizzata dall’Amministrazione comunale.
Partendo dal vissuto dell’interprete, con racconti, ironia e colpi di scena si arriva a raccontare la storia poetica di Alda Merini. In un percorso tra follia e normalità si affrontano temi spesso tabù come la gestione delle patologie psichiatriche e delle persone che ne sono colpite e argomenti relativi alla quotidianità, tra cui il ruolo delle donne e l’educazione dei figli.
Il reading prosegue dando voce alla grande poetessa, raccontando la sua esistenza travagliata, tra amore e sofferenza, ma soprattutto la sua poesia.
Un reading nel quale l’attrice si cala gradualmente, attraverso l’ironia e il coinvolgimento del pubblico, nel mondo e nella vita di Alda Merini, leggendo le sue poesie e raccontando la sua biografia.
Fior di Poesia è un reading in cui si ride, si piange, ci si emoziona, un reading che è cresciuto e si è trasformato attraverso il continuo dialogo artistico e la “conoscenza” fra la performer Valentina Loche e la poetessa Alda Merini.
La voce di Valentina Loche è oggi sostenuta e accompagnata dalla chitarra elettrica di Gianfranco Delussu che fa da contrappunto sonoro ed emotivo all’interpretazione dei versi.