Sviluppo delle imprese, Sardegna ancora poco “sostenibile”

Sardegna al quartultimo posto in Italia per habitat delle imprese: l’Isola è indietro per quanto riguarda le condizioni di sviluppo di un’azienda.

Lo dice un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna che, attraverso un Indice, ha misurato il posizionamento dei territori regionali rispetto ai tre pilastri della sostenibilità, ambientale, economica e sociale.

Il calcolo ha considerato l’attivazione delle pratiche sostenibili delle imprese e in particolare delle micro e piccole e le condizioni di contesto che favoriscono la sostenibilità dell’economia del territorio.

L’analisi ha messo in serie i dati Aci, Banca d’Italia, Enea, Eurostat, Inail, Inps, Istat, Terna e UnionCamere-Aspal del 2023.

“Il Pnrr – commenta Fabio Mereu, presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – o il Just Transition Fund rappresentano occasioni imperdibili per “resettare” il sistema Sardegna e creare le condizioni per la competitività di tutte le imprese. Un sostegno a questo squilibrio potrebbe arrivare con la concretizzazione dell’insularità”.

“Gli imprenditori non vogliono assistenzialismo – aggiunge Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – chiedono solo di essere messi in grado di competere a pari regole con il resto delle realtà europee e del Mediterraneo.

Quindi via i gap, come quelli legati del credito, della competitività, della burocrazia, delle infrastrutture, dell’energia, dei trasporti e della produttività, che costringono le medie, piccole e micro imprese della Sardegna ad arrancare rispetto agli altri competitor”.

La Sardegna è settima per sostenibilità ambientale, ma in economia scende al quint’ultimo posto. Per la sostenibilità sociale la Sardegna è sempre al quint’ultimo posto.

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