E’ forte la preoccupazione delle imprese sarde, soprattutto quelle artigiane, per l’annunciato taglio ai fondi provenienti dal Pnrr.
Per questo la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, chiede al Governo risorse alternative o sostitutive rispetto a quelle che non arriveranno nell’Isola.
“Il 27 luglio scorso il Governo comunicava ai Comuni italiani un taglio ai fondi del Pnrr da 13 miliardi di euro.
Risorse preziose per gli enti locali. Chiaramente questa rimodulazione colpirà principalmente quei progetti che spesso sono stati già avviati, che sono destinati a rigenerazione urbana, all’efficienza energetica, nonché alla mitigazione e adattamento al cambiamento climatico – commenta la presidente – ci eravamo resi conto di questo rallentamento in quanto l’avanzamento del piano è fermo da gennaio a maggio”.
“L’Italia, infatti, ha speso solo 1,2 dei 33,8 miliardi di euro che erano previsti entro il 2023 – continua Lai – per cui, se il Governo italiano ha individuato 144 misure da modificare del tutto o in parte e riteniamo che la proposta del Governo di cambiare il Piano riproponendo questi tagli da quasi 16 miliardi e con la promessa di rifinanziare con altri fondi, non ci lascia veramente sereni”.
“Siamo molto preoccupati come Associazione perché in questo momento non abbiamo risposte da dare al sistema produttivo, sia come imprese singole che con gli appalti europei lavorano e come cittadini, perché la cancellazione di questi fondi potrebbe rappresentare una brusca frenata verso lo sviluppo concreto dell’isola e che sia al passo con i tempi – rimarca – senza questi fondi c’è il serio rischio che si blocchino cantieri, che moltissime opere, sia grandi e piccole, non possano mai vedere alla luce o nel peggiore dei casi, che restino incompiute”.