Saranno le atmosfere sognanti del fado portoghese ad accompagnare il via di “1 €uro Festival”, storico cartellone ideato e diretto da Lelio Lecis per avvicinare le nuove generazioni al teatro con una rassegna di compagnie da tutto il Mediterraneo: il festival andrà in scena al Teatro delle Saline di Cagliari, in piazzetta Billy Sechi, alle 21 dal 7 maggio all’8 giugno. Le rappresentazioni saranno precedute alle 20.30 da “Mare e Sardegna” di David Herbert Lawrence, brevi performance con la regia di Simeone Latini.
La rassegna, nata nel 1999 come “Teatro a mille lire”, ha conquistato negli anni un pubblico sempre più affezionato e curioso di conoscere a un costo accessibile le produzioni emergenti del teatro isolano (e non solo) con la sua straordinaria creatività e le sue capacità espressive che comprendono sperimentazione e linguaggi multimediali.
“Il teatro è luogo di incontro, conoscenza, riflessione e bellezza – sottolinea Lelio Lecis, regista e direttore artistico del festival – e il pubblico cagliaritano è parte di questa magia. Con 1 €uro Festival cercheremo come sempre di raccontare l’esistenza umana attraverso le sue tante sfaccettature, il viaggio vero o metaforico, la storia passata e presente, i tormenti individuali e collettivi con undici compagnie in arrivo dalla Sardegna, dal Portogallo, dalla Liguria, dalla Turchia, dalla Spagna”.
Su il sipario martedì 7 maggio (in replica il giorno successivo) con “La Tavola – Un luogo dove”, dei portoghesi CTB – Companhia de Teatro de Braga per la regia di Rui Madeira interpretato da Valentina Picciau e Rogério Boane. La tavola svela chi siamo veramente: è luogo di vita e morte, canti e lacrime, amore e silenzio, feste e tragedie, coltelli e carne, pane, vino e Fado: un palcoscenico della nostra vita dove noi tutti, attori e pubblico, recitiamo.
Si prosegue il 10 e 11 maggio con “Piccoli equivoci senza importanza” di Antonio Tabucchi con la regia di Simeone Latini per Akròama: i racconti di Tabucchi sono avventure esistenziali, ritratti di viaggiatori della vita ironici e disperati che si muovono tra turbamento e sconcerto in una sorta di doppiaggio fuori sincronia.
Terzo appuntamento il 14 e 15 maggio con Abaco Teatro e “Il sogno di un uomo ridicolo” da un racconto di Fëdor Dostoevskij: lo spettacolo, diretto da Tiziano Polese e Rosalba Piras (in scena insieme a Tonio Cireddu), rivisita le pagine dello scrittore russo attraverso dubbi, vicende e l’intimità più profonda di un personaggio alle prese con i dilemmi dell’esistenza umana. Il testo si svela con una drammaturgia vivace e ricca di momenti ironici sui temi della riflessione dostoevskiana e il significato ultimo dell’esistenza.
Protagonista del quarto appuntamento “Le corna sono come i tacchi … Slanciano!!” di Tragodia il 17 e 18 maggio: le autrici Virginia Garau e Daniela Melis prendono ispirazione da “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli e, senza stravolgere il messaggio del grande filosofo e drammaturgo italiano, portano in scena una potente satira sulla corruttibilità della società raccontata attraverso lo strumento della beffa e dell’imbroglio.
Le figure femminili della famiglia Gramsci saranno protagoniste il 21 e 22 maggio di “Tutto tranne Gramsci” di Anfiteatro Sud, scritto da Susanna Mameli e interpretato da Marta Proietti Orzella, liberamente ispirato al libro di Mimma Paulesu Quercioli, nipote del politico e scrittore sardo incarcerato dal Tribunale speciale fascista e morto a 46 anni dopo una vita dedicata a combattere il fascismo. In scena Teresina, la più piccola delle sorelle Gramsci, con cui Antonio ha condiviso molti momenti della sua infanzia: a lei è affidato il racconto in prima persona di questa parte della storia, lei bambina e le sue sorelle e fratelli che ancora non sanno e non avvertono lo strano destino che incombe sulla famiglia.
Il 24 maggio la compagnia genovese Lunaria Teatro presenta “La lunga vita di Marianna Ucrìa”, dal romanzo di Dacia Maraini con Raffaella Azim e Francesca Conte. Fin dalle prime pagine del libro, vincitore nel 1990 del Premio Campiello, il lettore è immerso nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento. Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e monacazioni, si consuma la vicenda di Marianna della nobile famiglia degli Ucrìa.
Il giorno dopo, 25 maggio, sul palco la compagnia Teatro Sassari con “Gran Caffè Astra” di Mario Lubino, spettacolo ispirato alla grande tradizione del “Café chantant” in auge nella Belle Epoque parigina: la Storia tragicomica, che si sviluppa intorno alle vicende di una compagnia scritturata per l’inaugurazione del Gran Caffè Astra, porta in scena undici interpreti e musiche dal vivo.
La Scuola d’Arte Drammatica di Cagliari sarà protagonista il 28 e 29 maggio con “Destinatario sconosciuto” di Katherine Kressmann Taylor per la regia di Simeone Latini in scena insieme a Roberto Etzi: dal capolavoro della scrittrice statunitense, in cui l’ombra della storia si proietta sul destino di due amici travolti dall’ascesa al potere di Hitler, nasce un viaggio sorprendente che fonde alla narrazione avvincente della Taylor musiche create ad hoc ed eseguite dal vivo.
Il 31 maggio e 1 giugno andrà in scena la compagnia turca Maltepe Teatrosu con “Memurin Fasli” di Coşkun Irmak e regia di Kubilay Erdelikara, spettacolo divertente, vivace e caloroso di teatro tradizionale turco (con sottotitoli in italiano) rivisitato in chiave contemporanea che racconta i problemi della nostra vita quotidiana attraverso piccoli racconti di dipendenti pubblici.
Il Collettivo Amori Difficili il 4 e 5 giugno presenterà “A colpi di scene”, produzione di e con Daniel Dwerryhouse e Laura Fortuna per la regia di Francesco Bonomo tratta da brani di Achille Campanile: dialoghi surreali e comicità per un messa in scena in cui un attore e un’attrice si sfidano in un gioco costante fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audacie dialettiche.
Giù il sipario il 7 e 8 giugno con la compagnia spagnola Tranvía Teatro in “Sahara – Crónica del desierto” di Chema Cardeña: è la storia di un viaggio di profughi che cercano di rientrare alla loro città natale dopo più quarant’anni dalla sua invasione. Un viaggio intimo, una storia apparentemente piccola, avvolta dalla vertigine di un conflitto internazionale che sembra non avere fine, come il deserto. Lo spettacolo sarà in spagnolo con sottotitoli in italiano.