Teatro Lirico, a Cagliari tensione tra sindacati e azienda

Sono forti le tensioni all’interno del Teatro Lirico di Cagliari tra i vertici dirigenziali e le organizzazioni sindacali al punto che siamo venuti in possesso di una nota molto dura da parte della Rappresentanza Sindacale Unitaria nei confronti della gestione aziendale.

“Pur avendo avuto rassicurazioni da parte del Direttore del Personale in merito al pagamento di prestazioni effettuate in regime di “straordinario festivo” da lavoratori appartenenti al settore tecnico, ciò non è avvenuto nei termini concordati, pare a causa di una mancata chiara comunicazione scritta agli uffici preposti – si legge nella nota – quantunque l’accordo finalizzato all’incremento della produzione sia in discussione da oltre dieci mesi, non è chiaro con quali organici l’Azienda intenda realizzare l’attività prevista dall’intesa, considerato che dovrebbe trattarsi di spettacoli da effettuarsi parallelamente alla produzione istituzionale, e soprattutto non è stato illustrato esaustivamente come sarà finanziata la produzione di cui trattasi”.

“Pur essendo argomento di stringente importanza, il tema riguardante il “perimetro occupazionale” non è stato ancora affrontato ma soprattutto non sono stati illustrati alla scrivente e alle OOSS di categoria gli obiettivi che l’Azienda intenda raggiungere nel prossimo futuro e quali strumenti normativi conti di utilizzare per tutelare il precariato storico – prosegue la nota – nonostante l’art.38 Ccnl imponga all’azienda di fornire entro il primo quadrimestre “informazioni riferite all’esercizio finanziario successivo” (nello specifico proposte di programmazione annuale, indirizzi produttivi, previsioni finanziarie…) ciò non è avvenuto creando una notevole
apprensione nella scrivente” …. “Non vi è stata alcuna comunicazione all’orchestra in merito all’acquisto da parte dell’Azienda del materiale di consumo necessario all’esercizio delle funzioni dei professori nonostante un’istanza
in tal senso sia stata formalizzata dalla Rsu in data 7 febbraio 2022”.

“A quasi un mese dalla richiesta della Rsu di congelare momentaneamente numerosi passaggi di livello disposti dalla Direzione e di essere convocata per discuterne in modo chiaro e trasparente, ancora nulla è stato fatto” … “Ferma restando la titolarità del gestore di predisporre l’assegnazione di emolumenti “ad personam” a dipendenti della Fondazione, risulta essere dimostrazione di una certa opacità gestionale il fatto di non avere informata la Rsu all’atto dell’affidamento e nel momento in cui si sono chiesti chiarimenti al Gestore, questi sono stati assolutamente evasivi e non circostanziati”, si legge ancora.

La Rsu scrive ancora: “Per gli esuberi di orario delle prove di assestamento del Coro verificatisi nell’estate 2022
l’Azienda ha assunto una posizione di intransigenza alquanto discutibile e soprattutto in antitesi con quanto la stessa aveva concordato alcuni mesi addietro con i rappresentanti sindacali del Coro” … “Nonostante nel definire gli organici l’Azienda non abbia mai informato i lavoratori in modo chiaro e corretto in merito alle conseguenze che avrebbe comportato la loro eventuale “indisponibilità” a prendere parte alla recente tournée in Oman, ora la stessa Direzione, nel considerare “assenza” l’indisponibilità summenzionata, ne chiede la copertura con istituti contrattuali maturati pregressi”.

“Ancora nulla di concreto è stato fatto per i “Contratti di Espansione” (scivoli pensionistici), pur essendo stata l’Azienda stessa a proporre l’applicazione di tale normativa per favorire il turnover tra i lavoratori” … “La fornitura del vestiario spettante ai dipendenti è ancora incompleta e ad oggi non è manifesto entro quando la Direzione intenda ottemperare a quest’obbligo contrattuale; nel settore tecnico la dotazione è mancante da almeno 5 anni”.

Nella nota si conclude  con un chiaro segnale e si afferma: “Il sentimento di profonda sfiducia dei dipendenti nei confronti dell’operato della Direzione sta portando la Rsu a prendere in considerazione un inasprimento delle forme di protesta in previsione della prima di Carmen”.

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